Facebook si occupa dello sviluppo funzionale della sua app di messaggistica istantanea ma risente di alcuni problemi noti che pare vadano ben oltre le nuove truffe che espongono gli utenti Vodafone, TIM, Wind e Tre Italia. Negli ultimi tempi si parla di spionaggio. Nuovi casi sono stati posti sotto osservazioni dagli eminenti esponenti della University of California.
Stando a quanto riportato esiste un’anomalia specifica delle attività di controllo sui social network e sulle app nelle zone della Cina. Pare che alcuni studenti e docenti in trasferta siano stati spiati dalle forze dell’ordine contro il loro consenso. La CNN
riporta i fatti evidenziando una propensione all’intrusione forzata che desta non poca preoccupazione:«Benché l’uso di Whatsapp, WeChat e simili app di messaggistica sia legale in Cina, abbiamo visto che nelle recenti accuse di spionaggio contro cittadini Usa in Russia è citato l’uso di Whatsapp. La nostra preoccupazione è la possibilità che la Cina possa usare questa condizione in modo simile contro viaggiatori occidentali per contestare accuse o come scusa per negare la loro partenza»
Il caso mette tutti in allerta e mette in luce un fenomeno che rischia di sollevare non pochi dubbi circa l’affidabilità dei sistemi di sicurezza. La possibilità di essere spiati duranti i nostri viaggi all’estero è concreta e già confermata. Tale conferma giunge dopo l’arresto di due cittadini canadesi e la messa in custodia della top manager di Huawei Meng Wanzhou a Vancouver.
Una vicenda che mette in luce un rapporto di avversione tra Washington e Pechino per la supremazia nel comparto tecnologico e le opere di prevenzione per lo spionaggio internazionale.