Sapevi che la radiazioni elettromagnetiche che provengono dagli smartphone vengono assorbite non solo dalla testa ma anche dal resto del corpo? La start-up finlandese, Cellraid ha sviluppato un servizio per misurare, monitorare e ridurre l’esposizione alle radiazioni degli smartphone dal corpo umano.
Il CEO di Cellraid, Pasi Ala-Mieto afferma: “Il nostro progetto vuole raccontare la verità, e lo facciamo per i 5 miliardi di utenti che posseggono un cellulare, ma anche per gli operatori di telecomunicazioni e produttori di telefoni.” L’attuale normativa che regola il limite delle radiazioni da cellulare da non superare risale al 1996, quando i cellulari venivano usati semplicemente occasionalmente.
I trasmettitori dei telefoni sono stati progettati per non superare il valore SAR 1,6w / kg negli Stati Uniti ( e 2,0 w / kg in Europa), ma solo se si mantiene una distanza di
15mm dalla testa, con un’angolazione specifica. Uno scenario simile fa intendere subito che i test di laboratorio sono molto lontani dalla verità. L’utilizzo medio di una persona è nettamente superiore rispetto a 10 o 15 anni fa, e quindi questo non fa che aumentare i rischi.
In Italia sono già stati effettuati degli studi e delle analisi, come riportato in queste foto rilasciate in esclusive per TecnoAndroid dal CEO di CellRaid:
Degli studi effettuati nel 2016, mostrano un alto tasso di esposizione in due punti differenti: Milano e l’Aquila. Le zone cerchiate con il rosso, o con l’arancione, sono quelle dove risiede la concentrazione maggiore. Ma se il limite previsto in Europa è ancora fissato a 2,0 w / kg, queste immagini mostrano chiaramente che esiste un esposizione maggiore a quanto previsto dalla legge.
Inoltre, la società ha notato che il livello di radiazione 4G è molto alto rispetto a quello 3G. I livelli di densità e potenza possono facilmente aumentare di 1000-10000 volte in più già a pochi mm di differenza, secondo quanto riferito dal CEO. “I livelli SAR in Europa fissati a 2.0w / kg, che vengono notevolmente superati, quando il telefono è più vicino ai corpi degli utenti, superano facilmente il valore di 6/10w / kg.” ha detto Pasi Ala-Mieto nell’intervista.
Inoltre, riferendosi alle attuali stime che vengono rilasciate e pubblicate sui vari siti di informazioni, continua dicendo: “le cifre SAR mostrate nei rapporti si riferiscono allo standard di 20 anni, che non è più adatto a descrivere l’utilizzo moderno. Supponiamo che tu stia tenendo il telefono a 15mm di distanza dalla tua pelle, ciò significa che le cifre reali sono facilmente 10-20-30-40 volte superiori
a quelle che presentate nei rapporti.”Secondo il CEO, l’esposizione dipende soprattutto da quanto è buona la copertura, la capacità, la congestione e anche il tipo di tecnologia che si sta usando al momento, naturalmente considerando la distanza con cui si sta interagendo con il dispositivo.
Inoltre, conferma che la densità di potenza potrebbe variare da un valore 16 fino a 3.000.000 a seconda del segnale e della copertura. Ciò comporta esporsi ad una quantità di radiazioni non indifferenti, tutti i giorni.
Quanta Monitor funziona come un “salva-vita” portatile, in grado di evitare all’utente l’esposizione a zone ad alto tasso di concentrazione di RF. L’app può monitorare i livelli di esposizione in tempo reale.
Gli strumenti sviluppati da Cellraid, per uso sia consumer che professionale, aumentano la
consapevolezza dell’esistenza delle frequenze radio attorno a noi, e possono anche ridurre il livello dell’esposizione. Questa applicazione si chiama Quanta Monitor, e misura il livello di esposizione RF della persona che sta utilizzando il dispositivo. Funziona ovunque, per strada, in ufficio, a casa e quasi in tutto il mondo.
Il software funziona su qualsiasi dispositivo Android, e fornisce una soluzione per la misurazione delle onde nocive.
Attualmente, i software sviluppati dalla società per il monitoraggio delle radiazioni sono 3:
Quanta Pro è in grado di misurare il livello combinato di radiazione dal cellulare, antenne e anche le onde Wi-Fi. Attualmente gli operatori di rete misurano solo la radiazione che proviene dalle antenne di rete (downlink). Però, la principale fonte di RF è il telefono stesso, che rappresenta il 99,9989% di tutta l’esposizione. “La cosa strana è che le autorità e gli operatori di telecomunicazioni si concentrano solo sugli apparecchi di emissione, ma rappresentano solo lo 0,001% dell’esposizione totale “, conclude l‘amministratore delegato Ala-Mieto.