Il social network Facebook prevede, in un futuro non molto lontano, di integrare le sue applicazioni Messenger, WhatsApp e Instagram. A lanciare il piano è stato proprio Mark Zuckerberg.
Il social network blu negli ultimi mesi sta cercando di riconquistare tutti gli utenti che hanno deciso di abbandonarlo successivamente agli scandali che l’hanno colpito. Ma cerchiamo di capire qualcosa in più sulla nuova notizia.
Come ormai è ben noto, le applicazioni WhatsApp, Messenger ed Instagram sono molto popolari soprattutto tra i giovani, molto più popolari al momento di Facebook. Probabilmente sono questi dati che hanno spinto Zuckerberg a dichiarare di volerli integrare a quello principale. Il progetto in questione dovrebbe andare in porto tra pochi mesi, ovvero tra fine 2019 e inizio 2020. A rivelarlo è stato il New York Times grazie alle testimonianze di quattro persone che lavorano all’integrazione.
Le quattro applicazioni, rimarranno distinte sugli smartphone, ma dovrebbero unire business e utenti. Questa integrazione ha subito scatenato molti dubbi riguardanti la privacy, visto l’incrocio di numeri di telefono e informazioni personali. Un altro obiettivo di Zuckerberg è quello di far restare gli utenti “in un unico recinto”
tra social network, per cercare di fronteggiare la concorrenza di Apple, Google ed i cinesi con WeChat. Una delle novità più importanti che porterebbe l’integrazione, sarebbe l‘estensione a tutte le applicazioni della crittografia end-to-end, attualmente utilizzata solo sulla nota applicazione di messaggistica WhatsApp.Un portavoce di Facebook ha dichiarato: “vogliamo costruire le migliori esperienze di messaggistica possibili la gente vuole scambiarsi messaggi in modo veloce, semplice, affidabile e privato. Stiamo lavorando per portare la crittografia end-to-end ad altri nostri servizi di messaggistica e stiamo valutando come rendere più facile raggiungere amici e familiari attraverso i diversi network. Chiaramente, in una fase come questa in cui stiamo iniziando a definire tutti i dettagli per capire come rendere tutto questo possibile, sono ancora molte le discussioni e i confronti in atto“.