Gli hacker hanno colpito ancora facendo sembrare il primo database Collection #1 come un gioco a cospetto del nuovo Collection #2-5 che raccoglie 2,2 miliardi di dati rubati per un file che pesa ben 845 GB. Il furto di dati più grande della storia dell’informatica.
Collection #2-5: hacker spietati rubato indirizzi email e password
2,2 miliardi di username e relative password hackerati. Questo il bottino dei cyber criminali che mettono in ridicolo il primo attacco. Con una proporzione 1:3 il nuovo datagate mette in allerta il popolo della rete. Ne parla l’istituto tedesco Hasso Plattner Institute con il CEO di Phosphorus.io Chris Rouland che parla del:
“breach più grande che si sia mai visto nella storia”
Secondo quanto riportato il file sarebbe già stato scaricato oltre 1.000 volte mettendo a repentaglio la privacy e la sicurezza di miliardi di utenti in tutto il mondo. Il database si popola di nuovi contenuti ma include anche dati passati provenienti da Yahoo!, Dropbox e LinkedIn. Preoccupa comunque il fatto che dei 2,2 miliardi ben 750 milioni siano relativi a nuovi dati. Rouland prosegue aggiungendo che:
“È una quantità senza precedenti di informazioni e credenziali che finiranno per diventare di pubblico dominio”
Il rischio è che gli hacker usino informazioni incrociate per accedere a siti internet tramite credenziali attendibili. Il metodo funziona nel caso in cui l’utente che ha subito il furto utilizzi i medesimi username e password per più siti Internet e servizi online.
Se volete effettuare un semplice controllo vi consigliamo di accedere alla pagina dedicata appositamente creata dall’istituto tedesco che ha riportato la notizia. La risposta sul potenziale data breach sarà data via email. Nel caso in cui si abbia esito positivo si consiglia di cambiare la password utilizzandone una robusta da generare eventualmente con tool automatico o un’estensione browser.