Grazie al progetto di un’antenna rettificante con Diodo Schottky si pensa alla finalizzazione di un progetto che riesca a generare energia dalle radiazioni elettromagnetiche nello spettro del WiFi 2.4/5GHz e del Bluetooth. Ci ha pensato il prestigioso MIT, che getta le base per un sistema in grado di raccogliere energia dal nulla. Si parla di una quantità di energia pari a circa 40 microwatt in grado di alimentare dispositivi di ridotte dimensioni come i LED.
Qualcosa che si avvicina moltissimo all’idea Energy Harvesting
dello standard EnOcean usato per la domotica. Le basi esistono infatti da decenni ma la novità consiste nell’utilizzo di un supporto flessibile che trasforma qualsiasi cosa in un generatore. Una soluzione simile si potrebbe usare per realizzare sistemi di ricarica a distanza per smartphone e portatili. Rispetto a soluzioni precedenti il vantaggio sta nei costi di gestione che si mantengono bassi a causa del bisolfato di molibdeno (MoS2). Questa sostanza ha uno spessore di appena 3 atomi e può farsi corrispondere ad un vero semiconduttore.Xu Zhang – ingegnere del MIT – spiega che:
“Questo design ci ha permesso di realizzare un dispositivo completamente flessibile, abbastanza veloce da coprire la maggior parte delle frequenze usate nel nostro quotidiano, compresi Wi-Fi, Bluetooth, rete cellulare LTE e molti altre. Abbiamo realizzato un nuovo modo di alimentare i dispositivi elettronici del futuro, raccogliendo l’energia del Wi-Fi in un modo facile da integrare in vaste aree, per portare intelligenza in ogni oggetto intorno a noi”
Si tratta di qualcosa di rivoluzionario. Avrà un seguito? Lo scopriremo solo con il tempo. Seguiteci per ulteriori approfondimenti e sviluppi.