“Secondo alcuni esperti sembra che Fortnite sia molto pericoloso per i nostri figli in quanto può indurre a comportamenti antisociali o che magari vanno contro la legge, o ancora alimentando il cyberbullismo, andando poi a creare una forte dipendenza che rischia di portare i ragazzi a diventare apatici e svogliati in tutto quel che fanno. Recentemente, poi, sembra che Fortnite sia diventato anche un luogo di adescamento per pedofili.”
E’ quanto viene detto in un recente servizio dedicato a Fortnite andato in onda su Striscia la Notizia, realizzato dall’inviato Marco Camisani Calzolari, volto noto del programma che si occupa soprattutto di tematiche quali la tecnologia e attualità. Servizio in cui si cerca di indagare sul fenomeno del momento cercando soprattutto di esaminare e portare all’attenzione degli adulti i possibili rischi legati al gioco.
Tra i rischi legati a Fortnite, vi sarebbe quello di creare dipendenza nei soggetti più vulnerabili, portando poi tali soggetti ad un agire apatico ed antisociale, o ancora a bullizzare gli elementi deboli del gruppo, come i nuovi arrivati, inesperti nelle meccaniche del gioco, o comunque coloro che giocano a Fortnite per puro divertimento, senza mirare necessariamente alla vittoria della partita.
Il servizio, comunque, sta facendo molto discutere proprio perché il titolo viene presentato con molte connotazioni negative, diffondendo un generale allarmismo tra adulti e genitori preoccupati per la salute dei loro figli, dal momento in cui il gioco indurrebbe ad adottare “comportamenti antisociali contro la legge
” ed incitare al cyberbullismo. Ma anche per l’aver diffuso notizie che sono, per così dire, inesatte.Nel corso del servizio, infatti, viene accennato il caso del pedofilo che si serviva della chat di Fortnite per adescare dei minori, anche se appare chiaro che il problema non sia il videogioco in sé, quanto l’uomo che vuole servirsi di questa piattaforma per avvicinarsi a dei minorenni. O ancora, viene riportata la testimonianza di una psicoterapeuta che sostiene di aver seguito un ragazzo bullizzato dallo stesso gruppo di ragazzi con i quali la vittima avrebbe giocato a Fortnite. Ora, per quanto sbagliato e grave possa essere un atto di bullismo, occorre comunque precisare che questo, sfortunatamente, è sempre esistito e che i videogiochi rappresentano, purtroppo, un canale attraverso il quale questi atti vengono perpetrati. E’ dunque sbagliato incolpare Fortnite di incitare e provocare il cyberbullismo.
A provare a fare un po’ di chiarezza è stata la dottoressa Viola Nicolucci, esperta in psicologia dei videogiochi. Nel corso del suo intervento, la dottoressa Nicolucci ha dichiarato che
“Ci sono ben più di 25 anni di ricerca svolta da varie università degli Stati Uniti che provano il fatto che la violenza presente nei videogiochi di genere ‘sparatutto’ non aumenta il rischio di provocare comportamenti violenti nei videogiocatori. Altre ricerche dimostrano che è proprio questo genere di videogiochi ad avere la capacità di migliorare alcune capacità cognitive nei videogiocatori, come l’attenzione divisa e la memoria di lavoro a breve termine.”