Tutti i telefoni sono progettati per intrappolarci in un mondo digitale parallelo al nostro. La situazione si aggrava nel contesto degli smartphone Android dove un numero sempre crescente di app e giochi ci spinge a rimanere incollati allo schermo per diverse ore. Non è qualcosa da prendere alla leggera. Lo confermano anche gli esperti che sotto la voce di Tristan Harris – dipendente Google nel segmento Ethics Design – gettano fango su un approccio che migliora il benessere digitale minando l’aspetto umano. Lo stesso Harris ha fondato il Time well spent, organizzazione no-profit il cui scopo è quello di ridurre la dipendenza dagli smartphone.
Il primo passo da compiere per limitare il tempo passato al telefono è “umanizzare le notifiche“. Ciò significa che l’utente deve limitarsi ad interagire solo con le persone evitando gli strumenti di alert automatico attivati dalle stesse app. Notifiche concesse ad intervalli regolari hanno un effetto negativo su di noi. Per mitigarne gli effetti basta:
Maggior controllo viene fornito da Android Pie ed iOS 12 tramite le applicazioni Digital WellBeing
e Screen Time che supervisionano il circuito di inoltro notifica delle app.
Cosa c’entrano i colori? Il layout delle notifiche ci condiziona. Gli sviluppatori tendono a smaterializzare i colori catturando la nostra attenzione. Gli studi dimostrano come il picco dell’attenzione raggiunga il suo apice con le tonalità calde. Anche le icone fanno la loro parte e sono appositamente concepite per catturare la nostra attenzione spingendosi ad utilizzo smodato dei dispositivi.
Impostare un filtro al display può aiutare. Lo conferma la stessa Google che ha apposto opportune modifiche specifiche all’app Digital Wellbeing. Interveniamo alle Impostazioni di Accessibilità per impostare un filtro bianco e nero al display.
Mantenere una schermata principale sobria aiuta a non cadere nella tentazione di usare lo smartphone ad ogni piè sospinto. Cerchiamo di incentrare la nostra attenzione sulle app realmente necessarie e che usiamo ogni giorno per scopi utili. Via libera a Google Maps per gli spostamenti casa-lavoro e le trasferte come anche note, calendario e traduttore che useremo saltuariamente. Da bocciare i social network come Facebook, Instagram e Twitter che offrono feed aggiornati in tempo reale.
Avete notato che per aggiornare le notizie è necessario “tirare” la schermata verso il basso? Vi ricorda qualcosa? Sembra quasi una slot machine. A livello inconscio l’effetto è proprio quello ed a lungo andare è facile cadere preda della dipendenza. Voi quali metodi usate per evitare di utilizzare lo smartphone frequentemente? Vi sentite dipendenti? Diteci la vostra.