Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di un fastidioso problema che affliggeva FaceTime, solamente sugli smartphone Apple, ovvero gli iPhone. Finalmente oggi possiamo dirvi che il problema è stato risolto.
Il bug, per chi non ricordasse, consisteva nella possibilità di ascoltare l’audio tra gli interlocutori, ancora prima che quello chiamato rispondesse alla telefonata, soprattutto nelle chiamate di gruppo.
Apple ha risolto il bug che affliggeva FaceTime
Ecco le parole dell’azienda: “Abbiamo risolto il problema di sicurezza delle chiamate di gruppo su FaceTime e pubblicheremo un aggiornamento software per riattivare la funzione la prossima settimana“. L’azienda di Cupertino ha usato queste parole per comunicare di aver risolto il problema che negli ultimi giorni ha causato una disattivazione temporanea del servizio.
La nota di Apple è continuata così: “Ringraziamo la famiglia Thompson per aver segnalato il baco. Ci scusiamo sinceramente con i clienti che sono stati colpiti e con chi si è preoccupato per la sua sicurezza. Vogliamo solo dirvi che appena il nostro team di ingegneri è venuto a conoscenza dei dettagli necessari per riprodurre il bug, ha rapidamente disattivato la funzione di gruppo su FaceTime e iniziato a lavorare ad una correzione. Ci impegniamo a migliorare costantemente le modalità attraverso le quali riceviamo le segnalazioni, al fine di portarle all’attenzione delle persone giuste il più velocemente possibile. Consideriamo sempre molto seriamente la sicurezza dei nostri prodotti e ci sforziamo per meritarci la fiducia che i consumatori ripongono in noi“.
Per chi non lo conoscesse, il signor Thompson è il 14enne che per primo ha dato la notizia del fatto, avvenuto il 19 gennaio scorso. Quest’ultimo, durante l’avvio di una chiamata su FaceTime di gruppo, ha iniziato ad ascoltare l’audio delle persone chiamate, ancora prima che rispondessero. Successivamente ha cercato di contattare l’azienda per circa una settimana senza riuscirci. Il 25 gennaio infine, ha inviato una richiesta alla compagnia via e-mail con il video allegato, pubblicato successivamente anche sulla piattaforma YouTube. Insomma, possiamo dire che tutto è bene quel che finisce bene, ci resta solo di aspettare l’aggiornamento.