Gennaio è stato un mese che ha visto compiere numerosi passi in avanti nell’ambito delle reti di quinta generazione, il cui debutto ufficiale è atteso per il prossimo anno. In particolare, si ricorda che lo scorso mese, a Fujianm (provincia della Cina) è stato realizzato con successo il primo intervento chirurgico a distanza. Un chirurgo avrebbe infatti operato un paziente da remoto, ad una distanza di circa 50Km dal suo corpo, utilizzando due braccia robotiche controllate tramite il 5G, grazie all’implementazione di comandi appositamente pensati e costruiti. E ancora, sempre in Cina è stata effettuata la prima chiamata su rete 5G. Ad annunciarlo è stata Zte, nota azienda produttrice di dispositivi e sistemi di telecomunicazione, che, utilizzando un prototipo di smartphone 5G progettato dall’azienda stessa e grazie anche all’operatore China Unicom, sarebbe riuscita a compiere con successo la prima chiamata telefonica al mondo su rete 5G.
Anche Febbraio – nonostante sia cominciato solo da pochi giorni – sembra essere un mese altrettanto ricco di novità: sono infatti iniziate le sperimentazioni sulle reti 5G a Prato e L’Aquila, e Iliad avrebbe finalmente siglato un accordo con Inwit per utilizzare alcune torri di proprietà e poter così cominciare a lavorare sulle reti di prossima generazione.
5G: sperimentazioni a Prato e L’Aquila, Iliad trova accordo con Inwit, le novità
Due novità stanno in queste ore muovendo lo scenario italiano in ambito delle reti di quinta generazione. Anzitutto, l’Amministratore Delegato di Wind Tre, Jeffrey Hedberg, nel corso di un evento tenutosi a Roma ha riferito:
Wind Tre sta sperimentando gli ‘use cases’ 5G a Prato e L’Aquila. Sono progetti progetti che richiedono il coinvolgimento di aziende tecnologiche, istituzioni pubbliche, startup e università, che collaborano in un tipo di partnership pubblico-privata, e dove ognuno di questi soggetti valorizza il proprio know-how in un ecosistema innovativo.
Wind Tre, dunque, avrebbe dato il via alle sperimentazioni sulla rete 5G nello spettro 3.6/3.8GHz a Prato e L’Aquila.
In secondo luogo, secondo quanto riportato da Radiocor: Il Sole 24 Ore, l’operatore francese Iliad, da poco subentrato in territorio italiano, avrebbe finalmente siglato un accordo con Inwit che prevede l’utilizzo di alcune delle undicimila torri di proprietà della società – controllata da TIM – non solo al fine di potenziare le infrastrutture di rete in 4G e garantire dunque una maggiore copertura ed una migliore qualità della rete, ma anche, e forse soprattutto, per cominciare a lavorare sulle reti 5G, in modo tale da offrire ai propri clienti un servizio che stia al passo con i tempi e con il progresso tecnologico. Non a caso, proprio nelle scorse settimane, Benedetto Levi, AD di Iliad Italia, aveva cominciato che l’operatore avrebbe cominciato molto presto a lavorare sulle reti di prossima generazione. Sembra che, appunto, grazie all’accordo stretto con Inwit, quel giorno sia arrivato.