IBM torna a sorprendere gli appassionati di tecnologia con un’interessante novità. Dopo la presentazione del primo computer quantistico commercializzabile, ecco che arriva la nuova tecnologia per evitare i Blackout. Per chi non lo sapesse i blackout sono quei momenti in cui la rete elettrica smette di funzionare.
Molte volte i blackout sono dovuti alla vegetazione e agli alberi presenti ai lati delle linee elettriche. È comune, infatti, sentire che a volte, a causa di cattive condizione meteorologiche, la caduta di alberi interrompe la fornitura elettrica. È proprio in questo ambito, quindi, che la nuova tecnologia di IBM va a lavorare.
Mai più blackout grazie a IBM: ecco i dettagli
I fornitori di rete elettrica sono a conoscenza, ovviamente, dei vari problemi relativi alla vegetazione e, ogni giorno, cercano di fare costantemente manutenzione ma, a quanto pare, tutto questo lavoro non basta. La nuova tecnologia pensata da IBM, quindi, potrebbe dare un enorme contributo a tutte le società elettriche. Il sistema, a quanto pare, utilizzerebbe tutti i dati raccolti da satelliti, modelli meteorologici, voli aerei, droni e sensori per fornire alle aziende un servizio di monitoraggio efficiente e impeccabile estendibile su vasta scala in modo tale da risparmiare tutto il lavoro fisico, alle volte inutile, attualmente svolto.
Oltre a prevenire questo tipo di incidenti, il sistema riuscirebbe a fornire un feedback sull’efficienza della linea elettrica in modo tale da prevenire anche incendi e tempeste. Secondo quanto riportato da Cameron Clayton, il general manager di Watson Media and Weather:
“Ogni compagnia è soggetta ai rischi connessi con il tempo meteorologico, ma per le aziende che forniscono energia e per i loro clienti, questo fattore può fare la differenza tra servizio e disservizio, tra poter accendere le luci e riscaldare le proprie case o rimanere al buio e al freddo. La possibilità di unire i dati meteorologici con i dati provenienti da satelliti e sensori offre a queste società la possibilità di migliorare le proprie operazioni e ridurre al minimo l’impatto sui propri consumatori”.