Da diverso tempo esistono studi che hanno cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica proprio sulle radiazioni elettromagnetiche emesse direttamente dagli smartphone e dai dispositivi di questo tipo. Il surriscaldamento causato dagli stessi, se a contatto con l’organismo, potrebbe lentamente portare all’insorgenza di tumori o malattie di alcun genere. Al momento in cui vi scriviamo l’OMS le ha classificate come “possibili cancerogeni“, per questo motivo è importante prestare attenzione a non restare per troppo tempo esposti alle stesse.
Consigliandovi la lettura del nostro vademecum, ricordiamo inoltre che l’Unione Europea ha impostato un valore massimo di 2W/Kg (SAR), quando comunque la stessa OMS ritenga che un valore inferiore all’unità (1W/Kg) sarebbe sicuramente consigliato per evitare qualsiasi tipo di problema.
Sul mercato, ovviamente, nessun modello supera i 2W/Kg, ma molti si avvicinano (anche se non sempre sono i più recenti). Secondo i dati diffusi negli ultimi tempi, il più “rischioso” è lo Xiaomi Mi A1 (1,75W/Kg), seguito a ruota da OnePlus 5T (1,68W/Kg) e Huawei Mate 9 (1,64W/Kg). Il lungo elenco procede sviluppandosi verso OnePlus 6T (1,552W/Kg), Nokia Lumia 630 (1,51W/Kg), Huawei P9 Plus (1,48W/Kg), Huawei GX8 (1,44W/Kg), Huawei P9 (1,43W/Kg), Huawei Nova Plus (1,41W/Kg), OnePlus 5 (1,39W/Kg), Huawei P9 Lite (1,38W/Kg), iPhone 7 (1,38W/Kg) e Sony Xperia XZ1 Compact (1,36W/Kg).
I produttori “meno attenti” restano perlopiù gli orientali, ma non temete, se possedete uno dei suddetti modelli non vi ammalerete in automatico. Tutti siamo a rischio, seguite le nostre linee guida il più possibile limitando al massimo l’esposizione.