L’avvento del 5G comporterà cambiamenti non indifferenti: tra questi, sicuramente si segnala il passaggio al DVB-T2, il nuovo standard di trasmissione televisiva digitale terrestre che favorirà la diffusione delle nuove tecnologie che utilizzeranno le reti di quinta generazione ed il cui switch off definitivo è previsto per il 2022. Ora, come si evince dall’ultimo PNAF (piano nazionale di assegnazione delle frequenze) pubblicato dall’AGCOM, al fine di garantire alle TV locali una quantità di capacità trasmissiva sufficiente per trasmettere in HD i contenuti resi disponibili dai fornitori di servizi, il Legislatore ha cercato di gestire il riassetto del settore radiotelevisivo nazionale e locale operando una precisa scelta di sistema.
Per quanto riguarda l’emittenza nazionale, il Legislatore ha previsto una procedura di conversione degli attuali diritti d’uso delle frequenze dell’attuale DVB-T nei nuovi diritti d’uso di frequenze DVB-T2. Per quanto riguarda, invece, l’emittenza locale, è stata prevista una rottamazione obbligatorie che impone alle emittenti esistenti il rilascio delle frequenze attualmente detenute. I nuovi diritti d’uso in ambito locale verranno poi assegnati ai nuovi operatori di rete direttamente dal Ministero dello sviluppo economico.
La delibera n. 39/19/CONS dell’AGCOM – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni -aggiorna proprio il piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre, che viene riorganizzato in questo modo: