In queste ore Spotify ha deciso di aggiornare le politiche che regolano i Termini del Servizio di streaming musicale. Tra le varie clausole, adesso, sono specificate chiaramente le azioni che il servizio potrebbe intraprendere contro chi viola tale regolamento e quali sono i motivi di violazione.
Nel caso in cui un utente tenti di aggirare o bloccare le pubblicità, o crei strumenti pensati esclusivamente per questo scopo, Spotify si riserva il diritto di impedire immediatamente l’accesso al servizio.
Questa politica si applica agli ad blocker e alle versioni craccate dell’app, che di fatto comportano una perdita per l’azienda. Da sempre Spotify si è impegnata a combattere il proliferarsi di versioni craccate in grado di aggirare i limiti della versione free. Queste applicazioni modificate, permettono di avere tutti i privilegi delle versioni a pagamento, come gli skip illimitati e soprattutto l’assenza di pubblicità. Ovviamente questo si traduce in una diminuzione degli introiti senza un diretto incremento degli utenti paganti.
I nuovi Termini di Servizio saranno attivi a partire dal primo marzo. Stando a quanto dichiarato da un portavoce di Spotify, il servizio di streaming può contare su svariati sistemi in grado di rilevare modifiche non autorizzate al servizio. Una volta identificate le violazioni, è possibile intervenire direttamente, spesso con la sospensione. In casi di violazioni ripetute o comportamenti più gravi, è possibile incorrere nella chiusura definitiva dell’account.
Per il momento, la versione italiana del regolamento non è stata aggiornata. Questo non significa che gli interventi da parte di Spotify non riguarderanno anche il nostro paese, ma che forse potrebbero arrivare nelle settimane successive.