Vedere il proprio credito residuo sparire nel nulla è prassi: tra abbonamenti truffa e costi nascosti, ormai quando si vede quella bella cifra tonda pari a 0 neanche ci si domanda più il come. Brutto da dire, ma purtroppo è così: l’italiano si trova sempre davanti a sotterfugi e non ha importanza da quale operatore telefonico esso provenga, qualcosa sotto la trova sempre!
Sebbene molte volte sia colpa del cliente che non legge quei fantomatici “Termini & Condizioni” al momento della firma del contratto, spesso TIM, Wind, Tre e Vodafone trovano degli escamotage per rendere quella offerta un po’ troppo low cost ad un prezzo normale.
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Segreteria Telefonica: dal 2000 ad oggi non ha mai smesso di mangiare i centesimi!
Il primo tra i costi nascosti per eccellenza è quello della segreteria telefonica. Tutti sanno che non chiudere la telefonata al momento giusto lascia il via libera al solito “servizio di segreteria telefonica” che si paga anche 22 centesimi. Ma, non tutti sanno che anche ascoltare un messaggio lasciato a voi ha un costo. Per l’esattezza:
- TIM imputa un costo che varia in base al piano tariffario;
- TRE richiede 0,20 euro per ogni messaggio che si ascolta;
- Vodafone fa pagare 1,50€ al giorno se si utilizza il servizio .
“Chiamami”, “Ti ho cercato” e messaggi di avviso
Un altro dei costi nascosti di Tim, Wind, Tre e Vodafone è rappresentato dai servizi che vi avvisano della chiamata persa. Ormai inutili grazie alle funzioni del registro chiamate, questi SMS non valgono la pena di essere pagati. Se volete sapere quanto costano, ecco i prezzi:
- Vodafone 0,12 euro al giorno (in caso di utilizzo);
- Wind 0,19 euro alla settimana;
- Tre 1,50 euro al mese;
- TIM 1,90 euro ogni due mesi.
Piano base: attenzione quando attivate una nuova SIM
Quando una nuova SIM viene attivata, si attiva in automatico un piano base. Quest’ultimo permette di telefonare e inviare sms a prezzi vantaggiosi, ma se si ha un abbonamento che include queste soglie è pressoché inutile. Vi consigliamo di controllare se ne avete uno attivo, il piano base può scalare fino a 0,50 centesimi di euro a settimana.