Sta succedendo il putiferio dopo l’ultimo scandalo del raggiro Sanpaolo. Stavolta tocca ai cosiddetti R.I.D. (richiesta di addebito diretto) che indicano richieste da 19,90 euro per addebiti mai gestiti dagli utenti. Nessuno se ne ricorda e, di fatto, la richiesta non proviene dal titolare ma è stata inoltrata con metodi poco ortodossi da alcuni truffatori.
Negli ultimi giorni la questione ha visto l’intervento della Polizia Postale di Venezia
, che in un suo intervento replica dicendo che:«Negli ultimi giorni stanno giungendo numerose segnalazioni relative ad una nuova truffa che sta colpendo ignari titolari di conti correnti mediante disposizioni SEPA».
Non si tratta di un importo della massima importanza. Gli utenti potrebbero non accorgersene ma con una visuale su larga scala si intuisce che il giro della truffa potrebbe fruttare diversi milioni di euro ai malfattori.
Per evitare di cadere vittima di questo raggiro organizzato è opportuno consultare la lista movimenti del proprio conto in banca. Lo si può fare direttamente tramite le companion app eventualmente disponibili sul proprio smartphone. In caso si riscontrassero delle anomalie è opportuno aprire una contestazione al proprio istituto richiedendo il versamento per l’ammontare indebitamente sottratto e la revoca del R.I.D..