Le ultime statistiche di WhatsApp hanno rilevato che i propri utenti si inviano circa 65 miliardi di messaggi al giorno. Con una media così straordinaria, WhatsApp risulta essere in assoluto l’app più utilizzata quotidianamente, nonché la più usata in tutta Italia.
Tra appuntamenti con gli amici, aggiornamenti dal lavoro, gruppi e liste broadcast, il volume di dati inviati e ricevuti raggiunge proporzioni esorbitanti. E in questa enorme mole di news, ecco spuntare le ormai consuete fake news, o detta all’italiana, le bufale a cui gli utenti si sono col tempo abituati.
Ce ne sono alcune, però, che pur avendo avuto inizio diversi anni fa, continuano a riscuotere un certo successo e ad essere diffuse senza sosta. In questo articolo parleremo dell’ultima bufala messa in circolazione, WhatsApp Gold.
A cavallo tra l’anno appena terminato e l’inizio del 2019, molti utenti infatti si sono ritrovati a ricevere un messaggio da uno dei propri contatti, che li invitava a cliccare sul link allegato nel testo per accedere ad una nuova e migliore versione della famosissima app di messaggistica. WhatsApp Gold, così rinominata la versione “plus”, avrebbe offerto ai clienti numerosissimi vantaggi, tra cui un tastierino emoji completamente rinnovato, con l’inserimento di un gran numero di nuove faccine, la possibilità di inviare in una sola volta fino a 100 file media (siano essi foto o video), un nuovo album di sfondi aggiornati e altre funzionalità che avrebbero completato l’esperienza di utilizzo dell’app, rendendola ancor più confortevole e adatta alle esigenze di ciascuno.
Whatsapp Gold: la truffa è servita
In realtà non esiste alcuna versione Gold di WhatsApp, come confermato dagli sviluppatori, che però si occupano incessantemente di ideare e inserire nuove e interessanti funzioni tramite gli aggiornamenti “canonici” dell’app, scaricabili tramite Google Play per Android ed Apple Store per i possessori di iPhone.
Questa smentita ha creato non poco allarmismo, dato che si vociferava che chiunque avesse cliccato sul link allegato al messaggio, sarebbe stato reindirizzato verso il cosiddetto “video di Martinelli”. Una volta apparsa tale schermata, si consente l’ingresso nel software del proprio telefono ad un virus in grado di compromettere le normali attività del cellulare e di rilevare dati sensibili dall’interno della memoria del dispositivo.
Anche questa informazione, in verità, è stata ampiamente smentita, rilevando che non esiste nessun “video di Martinelli”, e in aggiunta si è scoperta anche l’origine di questa bufala bizzarra, nata in Spagna e già catalogata come fake news nel 2017. All’epoca dei fatti, questa notizia venne bollata come bufala dalla Policìa Nacional, alla pari di un altro video denominato “Popcorn Carnival”, di cui però non si è mai avuta traccia.
Un’occasione in più per ricordare agli utenti di non cedere alle lusinghe di queste ormai consolidate Catene di Sant’Antonio. Meglio tenersi alla larga da certi contenuti, per poterne scoraggiare la diffusione e, in questo caso, la possibilità di tornare alla ribalta dopo così tanto tempo.