Secondo un rapporto del Wall Street Journal, Facebook riceve informazioni personali riservate che i possessori di smartphone inviano a app mobili completamente separate. Questo grazie a uno strumento software che condivide immediatamente questi dati con il social network per migliorare il targeting degli annunci.
Questo nuovo report evidenzia un comportamento particolarmente dannoso per la privacy da parte delle applicazioni di salute e fitness. Le informazioni condivise possono coprire qualsiasi cosa, dalla dieta, all’attività fisica, al ciclo di ovulazione dell’utente o se c’è l’intenzione di avere un figlio.
In particolare, i creatori di queste applicazioni utilizzano gli “App Events“, uno strumento fornito da Facebook. Esso condivide informazioni sensibili e dati inviati direttamente dall’utente con il social network e che nella maggior parte dei casi, devono essere inviati manualmente. Questi dati vengono quindi utilizzati per indirizzare gli annunci pubblicitari.
Non è chiaro se esista una qualche forma di accordo finanziario in base al quale le app sono incentivate a condividere questi dati con Facebook. Tuttavia, questa sembra una pratica abbastanza comune.
Da parte sua, la piattaforma ha dichiarato che non sta raccogliendo informazioni sensibili sulla salute e sulla situazione finanziaria degli utenti per usarle più ampiamente, anche se non c’è modo di verificare se ciò è vero.
In altre parole, Facebook dice che non sta raccogliendo informazioni sensibili per usarle in modo più ampio, anche se non c’è modo di verificarlo. Una domanda di brevetto rilasciata lo scorso anno descrive l’utilizzo di dati di terze parti memorizzati sui server di Facebook per migliorare gli algoritmi di targeting pubblicitario dell’azienda.
Ancora una volta, il confine tra protezione e violazione della privacy è molto sottile quando parliamo di Facebook e dell’ecosistema costituito dalle tante app che ruotano attorno a questo social network.