È trascorsa già una decade, ma il sentimento comune è che WhatsApp per noi c’è sempre stato. Quando nel 2009 nacque WhatsApp Inc. in California, difficilmente si poteva pensare che quest’app di messaggistica istantanea accogliesse ad oggi oltre 1,5 miliardi di persone in tutto il mondo per 65 miliardi di messaggi ogni 24 ore.
Come osservato dal team di sviluppo dell’epoca, WhatsApp era stata concepita solo per riportare lo stato degli utenti, con messaggi standardizzati come “Sono in ufficio”. Presto si affermò invece come il sostituto degli SMS, negli anni 2000 una tecnologia ritenuta ormai superata, poiché aveva il vantaggio di permettere testi senza limiti e allegati foto e video.
A livello temporale, la svolta per l’azienda arriva nel febbraio 2014 quando Facebook rilevò WhatsApp con un’offerta che difficilmente qualcuno avrebbe potuto rifiutare. In soli cinque anni fino ai giorni nostri, il colosso di Zuckerberg ha fatto crescere l’app in maniera impressionate come mai prima d’ora.
Nello specifico, per l’acquisto Facebook fece un investimento di circa 17 miliardi di euro nel 2014. Non si sa ancora quando WhatsApp potrà far rientrare il denaro speso e, tuttavia, una eventuale campagna pubblicitaria in-app ha allontanato gli stessi fondatori dall’azienda.
Con ogni probabilità le prime operazioni pubblicitarie dovrebbero arrivare quest’anno, ma inizialmente solo negli aggiornamenti di stato. All’interno di questa pagina gli utenti troveranno anche annunci pubblicitari degli inserzionisti. Per il momento non si sa con esattezza né la dimensione né il numero di banner pubblicitari, ma dato l’esiguo spazio disponibili non dovrebbero essere molto grandi. Aspettiamo i prossimi mesi per vedere come evolverà la situazione, intanto vi lasciamo con l’infografica storica dell’app.