Si tratta di un problema comune che non dipende quindi dalle infrastrutture proprie dei gestori. Chiunque decida di accendere qualche antenna 4G proprietaria cade nel fallo di una piattaforma soggetta a gravi errori di sicurezza.
Il software incaricato della supervisione delle richiesta di connessione non riesce a capire che un hacker sta sniffando il traffico dati in transito da e verso i dispositivi. Si connette con funzione di intermediario installando una postazione hotspot
che non solo replica il segnale ma registra tutto ciò che facciamo. Tutti in pericolo.In passato serviva un’apparecchiatura da oltre 4.000 dollari ma recentemente gli analisti hanno scoperto che il Dark Web offre soluzioni molto più economiche che non richiedono particolari conoscenza tecnico-informatiche. Con meno di 200 dollari chiunque si trasforma in un hacker professionista.
Visti i costi ed il tempo richiesto per intervenire sul problema gli operatori non intendono prendere posizione. L’errore non verrà corretto e ce lo porteremo dietro anche con il 5G. L’unico modo che abbiamo per stare fuori dai guai è quello di tenere una distanza debita dall’aggressore. Difficile capire chi e se ci sia, specie se siamo in zone esterne molto affollate. Dietro l’angolo potrebbe esserci il nostro cyber criminale. Pronto a tutto per estorcere dati preziosi.