Un pensionato romano racconta della disastrosa fine del suo Huawei Mate 10 Lite che ha preso fuoco dopo che la moglie lo aveva staccato dal cavo di ricarica. Fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi per la signora, che d’istinto l’ha buttato a terra riportando solo un piccola scottatura sulla mano.
È mai possibile che uno smartphone da 330 euro comprato solo un anno prima finisca in questo modo? Se lo chiede anche il signor Barbacane che l’aveva acquistato il 9 febbraio 2018 spendendo anche 25 euro di assicurazione.
“L’ho acquistato il 9 febbraio del 2018 in un centro commerciale a Roma e il 7 febbraio di quest’anno, quasi a un anno esatto, ha preso fuoco”
Huawei Mate 10 Lite prende fuoco: il produttore cinese attacca
Dopo il danno anche la beffa da parte del produttore cinese che, sconfessando l’assicurazione contratta dal signore, ha deciso di non rimborsare il cliente per anomale riscontrate nella perizia. Il Mate 10 Lite analizzato dal centro servizi clienti Huawei di Via La Spezia, dopo un esame di circa 20 giorni, ha sancito che prima dell’incendio il telefono ha subito una manomissione fatale.
Secondo Huawei, “l’esplosione del telefono pare non essere addebitabile a un difetto del telefono stesso, quanto a un uso errato da parte del consumatore. Il telefono presenta la mancanza del tasto di accensione e la batteria è risultata forata all’altezza del tasto mancante.”
Questa è la prima risposta che ha dato il reparto di Ricerca & Sviluppo di Huawei. Il signor Barbacane è rimasto scioccato dall’accusa di manomissione ma, senza ulteriori prove a carico o discarico, dobbiamo aspettare la perizia finale del produttore cinese.