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Addio rimodulazioni e aumenti TIM, Wind, 3 e Vodafone grazie al Senato

Gli utenti di tutti gli operatori di telefonia fissa e mobile possono tornare a sognare. In Senato si parlerà di nuovo delle modifiche alla disciplina sui contratti di telefonia per arginare la pratica delle rimodulazioni unilaterali che gli operatori applicano.

Già in precedenza i senatori del Movimento 5 Stelle Santillo, Di Girolamo e Lanzi avevano provato a inserire un progetto di legge contro le rimodulazioni contrattuali, ma furono stoppati per cause di forza maggiore. Questa volta, però, c’è chi ripropone la modifica al decreto Bersani divenuto legge nell’aprile 2007: i senatori Mauro Coltorti e di nuovo Gabriele Lanzi hanno presentato la nuova proposta di legge che interviene sull’articolo 1 del decreto Bersani in maniera però più restrittiva che in passato.

 

Rimodulazioni contratti: che sia la volta buona per fermarli?

Il primo punto del disegno di legge riguarda le rimodulazioni stesse, poiché s’intende vietare le modifiche delle condizioni dell’offerta per i primi sei mesi di validità del contratto e non ammettere in ogni caso variazioni che producano un aggravio economico

per il consumatore. Se fosse approvato, ciò annullerebbe qualsiasi variazione del prezzo accettato al momento della stipula del contratto, sancendo di fatto la morte delle rimodulazioni tariffarie per i contratti di telefonia, reti televisive e comunicazioni elettroniche.

Inoltre, la proposta mira ad intervenire anche sul campo della trasparenza tariffaria nella telefonia mobile, chiedendo che gli operatori assicurino la piena trasparenza delle offerte e dei messaggi pubblicitari.

Parte della proposta dei senatori M5S recita:il prezzo finale contenuto nelle offerte promozionali e nei messaggi pubblicitari […] deve comprendere i costi di tutti i servizi attivati, pre-attivati o non disattivabili dal consumatore al momento della sottoscrizione del contratto di attivazione della scheda SIM, inclusi i servizi ancillari […], che concorrono alla formazione del prezzo corrisposto dal consumatore durante il periodo di fatturazione oggetto del messaggio pubblicitario.”

La proposta di legge dovrebbe essere presto calendarizzata all’interno dell’Ottava commissione permanente (quella relativa ai lavori pubblici e alle comunicazione), di cui proprio il senatore Mauro Coltorti è presidente.

Una volta che le due camere approveranno il disegno di legge, sarebbero vietate le offerte, i messaggi pubblicitari e ogni altra forma di divulgazione commerciale contrari a quanto stabilito dalla nuova normativa.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte