L’Antitrust è di nuovo costretto a valutare le posizioni delle società di telefonia Telecom Italia, Wind Tre e Fastweb per l’applicazione di pratiche commerciali scorrette riguardo i servizi di fibra ottica pubblicizzati. Dopo una stagione 2018 conclusasi con multe per 13,4 milioni complessivi decise da AGCOM, si prospetta per gli operatori una nuova sanzione pecuniaria fino a un massimo di 5 milioni di euro a testa.
AGCOM contesta a ogni singolo operatore le relative modalità di promozione delle loro offerte in fibra, nonostante già fossero stati richiamati all’ordine lo scorso anno per le “omissioni informative” riscontrate nelle loro campagne pubblicitarie. Lo riporta lo stesso documento che contiene l’attuale provvedimento, laddove l’Autorità nazionale ricorda che Tim, Fastweb e Wind Tre sono recidive nell’informare i clienti nel modo giusto.
Le caratteristiche dell’offerta poco chiare sono inerenti la connettività della stessa fibra ottica, i relativi limiti tecnologici e geografici di copertura
e, infine, le differenze tra servizi disponibili e performance. Per ogni operatore, il Garante ha analizzato a fondo la corrispondenza tra quanto pubblicizzato e quello riportato sul sito web ufficiale, nelle brochure e negli spot TV.AGCOM ha riscontrato che l’utenza non riesce a trovare facilmente informazioni sulle limitazioni tecniche e di copertura che la fibra ottica soffre in Italia. In più, non si evince facilmente in nessun dei tre casi che le offerte fibra aumentano tutte di 5 euro dopo un determinato periodo di tempo.
Quindi le società sostanzialmente subiranno una multa per gli stessi motivi del 2018, visto che il loro comportamento nei confronti del consumatore non sembra essere mutato. Da qui la decisione di contestare la possibile violazione del codice del Consumo perché non avrebbero ottemperato alla delibera dell’Autorità del 28 febbraio del 2018.