A fianco di Iliad, TIM, Wind Tre e Vodafone presto nasceranno nuovi operatori di telefonia mobile, ampliando ulteriormente l’offerta di gestori low cost. La sfida si giocherà tutta sulla convenienza ma, all’orizzonte c’è sempre una falla nella sicurezza del 4G che gli esperti hanno ravvisato da tempo ma che gli operatori di telefonia preferiscono tacere.
Tutte le nostre conversazioni su Whatsapp, i dati bancari e tanti altri nostri account sono sotto il possibile furto da parte di una hacker. Sebbene si tratti di un problema comune che non dipende quindi dalle infrastrutture dei singoli gestori, non è possibile che l’accesso alle antenne 4G proprietarie sia gestito da una piattaforma a falle nel protocollo di sicurezza.
Falla 4G: la rete Tim, Wind, Tre, e Vodafone non funziona correttamente
A livello tecnico, il software che supervisiona gli accessi alla connessione di rete non riesce a capire se un hacker sta rubando i dati in transito da e verso i nostri dispositivi. Si connette con funzione di intermediario installando una postazione hotspot che, non solo replica il segnale, ma registra tutto ciò che facciamo.
Poiché serve un’apparecchiatura da oltre 4.000 dollari, non sempre gli hacker sono disposti a spendere tale cifra. Recentemente, però, gli analisti hanno scoperto che il Dark Web offre soluzioni molto più economiche che non richiedono conoscenze informatiche. Con meno di 200 dollari chiunque si trasforma in un hacker professionista.
Gli operatori non intendono prendere posizione sul problema, forse per paura di un aggravio sui loro bilanci. L’errore non verrà corretto e ce lo porteremo dietro anche con il 5G, ed è difficile capire chi, specie se siamo in zone esterne molto affollate, sia in realtà il nostro cyber criminale.