Torniamo a parlare del social network Facebook e del suo capo, Mark Zuckerberg ma questa volta per raccontarvi una curiosità su quest’ultimo. Sembrerebbe infatti che il CEO dell’azienda abbia costruito un passaggio segreto molto costoso per scappare dagli uffici in caso di necessità.
Business Insider ha intervistato alcuni ex dipendenti dell’azienda, sulla questione sicurezza. Le fonti hanno descritto che negli uffici sono presenti sofisticate sfide logistiche per proteggere i numerosi dipendenti che lavorano al loro interno.
Mark Zuckerberg e il passaggio segreto per scappare dagli uffici
Più precisamente gli intervistati hanno raccontato che, le case di Zuckerberg nella San Francisco Bay Area sono costantemente sotto controllo. Se il capo decide di andare in un bar, questo verrà prima ispezionato e tutto viene posto sotto controllo prima del suo arrivo. La sua scrivania si trova in un open space di Facebook, proprio come qualsiasi altro dipendente. Gli uffici dell’azienda si trovano sopra ad un parcheggio ma non è possibile parcheggiare sotto al posto dove siede Zuckerberg.
Tornando alla curiosità, stando ad alcune fonti, Zuckerberg avrebbe fatto costruire un passaggio segreto con un particolare scivolo, da utilizzare per abbandonare velocemente l’edificio in situazioni d’emergenza. Questa via di fuga esiste davvero? alcune fonti hanno confermato di sì. I controlli sul piano di sicurezza dell’azienda e della famiglia di Zuckerberg sono comunque quantificati in un valore di oltre 10 milioni di dollari.
Anche negli edifici è vietato scattare fotografie ed è impossibile avvicinarsi a Zuckerberg, questo tutto per questione di sicurezza personale, molto importante per quest’ultimo. Ecco la testimonianza di un ex dipendente: “Avvicinandovi al suo ufficio, noterete tante persone sedute lì a guardare degli schermi. Vogliono fingersi dei software engineer, ma tutti sanno che sono guardie del corpo. […] Una volta ero lì alle 7 del mattino e ho provato a scattare una foto del suo ufficio (lui non era all’interno) per inviarla alla mia famiglia, ma immediatamente tre persone sono sbucate dal nulla e mi hanno chiesto di cancellare la foto“.