Chi ha progettato l’infrastruttura di rete ad alta velocità 4G ha omesso di riferire un problema grave individuato nel sistema di controllo degli accessi esterni alle antenne. Un bug software permette a qualsiasi malintenzionato munito di poche conoscenze ed economiche strumentazioni di penetrare nell’etere rubando tutti i dati degli utenti.
La conseguenza del cosiddetto “hop” che porta il segnale del provider all’antenna hacker è un progressivo rallentamento della velocità di navigazione e la possibilità che tutti i dati possano essere intercettati. Chat Whatsapp, telefonate, SMS e dati bancari finiscono in pasto al malvivente.
Per le compagnie telefoniche non c’è modo di rimediare, viste le tempistiche ed i costi esagerati per un’opera completa di manutenzione. Noi, d’altro canto, dobbiamo restare inermi e sperare che il primo cyber criminale che capita non sia propenso ad attaccare il nostro dispositivo. La possibilità esiste e la mancanza di un sistema di protezione adeguato rimanda la questione sicurezza alla nuova rete 5G.
Tra non molto scopriremo se effettivamente l’aspetto security verrà migliorato con la rete del 2020. Intanto ci sentiamo esposti ad un numero sempre maggiore di pericoli. Potevano fare di meglio. Senza dubbio.