Si avvicina sempre più il momento in cui il 5G, ossia la quinta generazione di connessione, farà il suo ingresso e inizierà ad essere attiva nelle principali città italiane.
A livello europeo, l’Italia è fra le nazioni leader nella sperimentazione, come risulta dal 5G Observatory Quarterly Report di iDatee. Questo è stato possibile grazie anche ad un bando di assegnazione delle frequenze 5G conclusosi già a fine estate dello scorso anno, nonché all’inizio dei lavori per l’implementazione delle reti, da allora incessante.
Come spiega Daniela Rao, che ricopre il ruolo di Senior Research & Consulting Director presso IDC Italia, in Europa la situazione è abbastanza eterogenea, con aree in cui i test procedono a gonfie vele e altre zone in cui sono ancora in corso tutti gli adeguamenti necessari.
Certo è che la prospettiva dell’imminente sbarco del 5G ha accelerato i tempi di mercato, contraendoli visibilmente e “obbligando” lo stesso mercato a pianificare già i trial pre-commerciali. Anche dal punto di vista della sicurezza e dei controlli sul sistema è arrivato l’ok dal 3GPP, delineando così il primo nucleo di disposizioni comuni per gli operatori telefonici e i player ICT.
L’obiettivo delle compagnie interessate a rendere fruibili queste reti sarebbe quello di cominciare a far connettere i dispositivi già verso fine 2019. Il 5G renderà le reti mobili più efficienti, fornirà prestazioni più elevate da un punto di vista qualitativo e permeerà letteralmente un altissimo numero di ambiti.
Molti di noi non hanno affatto percezione di quale rivoluzione stiamo per vivere grazie all’arrivo di questa nuova tecnologia. Tant’è vero che l’Italia, pur essendo pioniera nella sperimentazione, potrebbe non essere pronta a sfruttare tutte le potenzialità dispiegate da questa rivoluzione
.È anche vero che è assolutamente complesso farsi un’idea della capillarità con cui il 5G si diffonderà nelle nostre vite. Basti pensare che partirà dalla connettività dei nostri dispositivi, passando per i progetti di smart city preposti a migliorare l’esperienza di vita delle città, e raggiungerà i servizi al cittadino come pronti soccorso e polizia municipale, fino ad arrivare alle applicazioni industriali.
Mentre TIM è fortemente al lavoro sulle città di Torino, Bari e Matera – per il progetto BariMatera5G promosso dal MISE, che vedrà la capitale della cultura europea 2019 promotrice della nuova tecnologia – Vodafone punta molto su Milano, vero e proprio laboratorio fervente di idee e di attività, come spiega Sabrina Baggioni, 5G program director di Vodafone Italia. Molte aziende infatti si sono unite agli oltre 40 progetti che dovrebbero permettere a Milano di diventare una delle prime città pienamente integrate grazie al 5G.
Anche Fastweb si fa sentire, grazie alla sua intenzione di sfruttare la rete 5G come FWA (Fixed Wireless Access), che potrebbe sostituire in parte l’FTTH (Fiber To The Home): in questo modo si risolverebbe il problema del superamento dell’ultimo miglio in wireless, ossia lo spazio fisico che separa l’antenna dalla casa del cliente senza dover procedere con gli scavi.
Il 5G rivoluzionerà completamente la nostra percezione della realtà. Ne siamo davvero pronti?