Negli ultimi anni, tanta parte della nostra vita si consuma attraverso smartphone, tablet e computer. Che sia per lavoro, per controllare le mail, per restare in contatto con i propri cari e amici, o anche solo per dare una scrollatina ai social, i dispositivi elettronici stanno prendendo piede trasformando anche i rituali e i momenti più intimi della giornata di ciascuno.
Basti pensare a quante volte capita, volontariamente o meno, di ritrovarsi a guardare lo smartphone mentre si è a tavola, e questo non necessariamente quando si è da soli.
Oltre ad uccidere il senso di convivialità dettato dal rito di sedersi insieme attorno ad un tavolo per consumare il pranzo o la cena, ora è più che mai provato, anche scientificamente, che l’utilizzo del telefono a tavola induca le persone ad ingerire mediamente una quantità di calorie del 15% in più rispetto a quanto non succederebbe se non si avesse in mano lo smartphone.
I dettagli dello studio
Lo studio, condotto in contemporanea dalla Federal University di Lavras, in Brasile, e lo University Medical Center di Utrecht, in Olanda, è stato portato avanti filmando il comportamento a tavola di 62 persone di età compresa tra i 18 e i 28 anni.
Si proponevano ai soggetti di studio tre possibilità: mangiare senza distrazioni, consumare il pasto leggendo una rivista oppure guardando il proprio smartphone. È anche stata data loro la possibilità di scegliere cosa mangiare, sulla base di un’ampia gamma di prodotti alimentari.
Da questo studio è emerso che le persone che guardavano lo smartphone, generalmente, introducevano con il pasto circa 591 kcal (fino ad un massimo di 616 per i soggetti in studio che già precedentemente erano stati classificati come “in sovrappeso”) e preferivano cibi per il 10% più grassi.
Analogamente, anche chi legge una rivista tende a introdurre più calorie, mentre chi mangia senza distrazioni mediamente ne ingerisce soltanto 535 kcal.
Mangiare con distrazioni non consente al cervello di capire quanto cibo si sta introducendo
I risultati hanno portato a formulare la tesi che usare lo smartphone o avere altre distrazioni a tavola comporti un maggior incameramento di calorie. Ciò avviene probabilmente perché il nostro cervello, se impegnato fortemente su un’altra attività (leggere una notizia, una mail, quindi codificare un linguaggio) riduce sensibilmente la propria capacità di discernere quanto cibo (e quindi quanto apporto calorico) sta effettivamente introducendo con il pasto, tendendo quindi a fare una stima al ribasso e inducendo l’organismo a procacciarsi più nutrienti.
Perciò, meglio fare un favore a sé stessi e al proprio corpo: abituarsi a vivere i momenti di comunità e godersi il proprio pasto spegnendo il telefonino.