Ormai abbiamo capito che il Digitale Terrestre sta per vivere una nuova stagione e, a malincuore, dovremo mettere mano al portafogli un’altra volta per adeguarci ai prossimi standard di trasmissione. Dunque, in base alle direttive UE, il mondo televisivo italiano si evolverà inevitabilmente ma è il Governo a non fare ancora chiarezza sulla road map da seguire.
Di certo c’è che gli attuali network italiani devono cedere le vecchie frequenze allo sviluppo del 5G, così come sappiamo che noi utenti dovremo acquistare nuovi apparecchi compatibili con il nascente DVB-T2. Se nulla sarà deliberato dalle commissioni parlamentari, il primo cambio generazionale avverrà ufficialmente il 1° gennaio 2020.
In linea di massima, il passaggio completo deve avvenire entro il 2022. Essendo una data incredibilmente vicina rispetto alla mole di questioni tecniche e pratiche da risolvere, il Governo ha già deliberato in precedenza di effettuare un passaggio graduale prima allo standard MPEG-4. Il nuovo DVB-T2, ovvero il digitale terrestre di seconda generazione, sarà realmente avviato con l’adozione della codifica HEVC/H.265, dotato di compressione e qualità di segnale maggiore rispetto all’MPEG-4.
Non avendo ancora deliberato lo stanziamento di fondi a contributo per le famiglie
costrette al cambio di TV o decoder, è probabile che il Governo opti per un altro slittamento dei tempi ad agosto 2020. Anche i grandi player televisivi sono spaventati dall’atteggiamento indeciso della politica, mentre un passaggio troppo repentino ai nuovi standard potrebbe far perdere loro una fetta consistente di utenti e introiti pubblicitari.Il primo passaggio soft allo standard MPEG-4 garantirà l’uso dei canali in alta definizione già presenti sul digitale terrestre. Il punto di svolta definitivo verso il futuro avverrà con l’adozione del codec HEVC: questo sistema aprirà la stagione dei contenuti streaming in 4K e sarà presto utilizzato anche da Netflix per garantire un livello di realismo immersivo più alto rispetto ad oggi.
La maggior parte degli apparecchi delle case degli italiani non avrà problemi, e i pochi che non sono allineati potranno abbinare un decoder poco costoso. La situazione per il 2022 è meno rosea, poiché sarà molto probabile che molte delle tv prodotte prima del 2017 non siano compatibili con DVB-T2 codec HEVC.
Ci serve tempo per digerire le nuove spese familiari, ma serve anche un Governo forte che decida presto il da farsi.