Si è aperto un vero caso socio-politico nella Svizzera verde riguardo alla prossima venuta del 5G. Nel Canton Vaud c’è stato un confronto acceso tra ambientalisti e operatori telefonici, con i primi a sostenere la pericolosità delle radiazioni elettromagnetiche a cui la popolazione sarà sottoposta. I secondi, con in prima linea SwissCom, hanno ovviamente predicato la calma.
Partendo dall’inizio, il partito dei Verdi del cantone aveva sollevato la questione sulle radiazioni 5G attraverso una moratoria. In pratica, volevano evitare la costruzione di nuove antenne dedicate alla nuova rete perché la salute avesse la precedenza. Swisscom ha, a sua volta, risposto rassicurando che la legge sulla precauzione sarà rigorosamente rispettata.
5G: in Svizzera si temono le radiazioni
Non a caso i Verdi sono preoccupati, poiché nel territorio svizzero sono ben tre gli operatori a supportare il 5G, e l’allarme nei cittadini è scattato all’annuncio della nuova rete in 150 località da parte si Sunrise. Nelle stesse zone opereranno anche Swisscom e Salt e i timori sull’impatto sulla salute stanno diventando più diffusi.
La moratoria sull’installazione di nuovi trasmettitori pare sia stata presa a modello da tutti i 309 comuni del Canton Vaud per chiedere ai Verdi di opporsi con ogni mezzo. Secondo quanto sostiene il partito politico, la concessione delle licenze svizzere 5G è stata “frettolosa e incomprensibile”.
L’Ufficio federale delle comunicazioni avrebbe dovuto aspettare le conclusioni di un gruppo di lavoro istituito dall’Ufficio federale dell’ambiente, il quale sta per diffondere i risultati dell’eventuale pericolosità di questa tecnologia. Purtroppo lo studio non sarà pronto prima dell’estate.
In Italia Vodafone e TIM sono i più coinvolti nell’istallazione di nuove antenne per la ricezione del 5G. Dopo gli insuccessi di altri studi scientifici per fermare le radiazioni, chissà che i risultati svizzeri non inducano a riconsiderare la questione in Italia.