Recensione Samsung Galaxy S10 Plus
Di solito nelle serie Galaxy di Samsung la versione Plus è quella che scende meno a compromessi ed è più appagante nell’esperienza d’uso. Nonostante le aspettative, questa volta Galaxy S10 Plus ci ha deluso, ovvero non si è dimostrato in diverse occasioni all’altezza del “+” di cui si fregia. Scopriamo insieme il perché S10+ ci ha deluso in questa recensione.
Descrizione
Un primo Plus, non in senso positivo, risiede nel prezzo. Per avere Galaxy S10 plus bisognerà sborsare infatti 1.029 euro da listino, fortunatamente una cifra già in rapidissima discesa. A primo impatto ovviamente percepiamo di avere tra le mani un device dove la qualità è il tratto distintivo, ma ricordatevi di prendere una pezzetta in microfibra per togliere le impronte da una back cover poco oleofobica.
Come i suoi fratelli è realizzato in vetro protetto da un Gorilla Glass 6 ed è dotato della ricarica rapida, anche wireless, fino a 15W. Per lo sblocco, Samsung ha adottato un lettore d’impronta di tipo 3D posto sotto il display: a nostro avviso non è però veloce e preciso come visto su Xiaomi Mi 9. Infatti, non sono mancati messaggi di mancata corrispondenza dell’impronta, senza capirne il perché. E non è stato un problema di “mani sporche”!
Hardware e software
Parlando d’altro, il display è un’unità da 6,4” Dynamic AMOLED con una risoluzione di 526 ppi. Come già ci siamo espressi in merito allo schermo di S10e, questo display ha una resa ottima: colori, angoli visuale, contrasti molto molto buoni, mentre l’unica sofferenza l’abbiamo notata quando è esposto a luci dirette.
Anche qui troviamo a bordo il processore Octa-core Exynos 9820 con tecnologia costruttiva a 8 nm, coadiuvato da 8/12 GB di RAM DDR4X e uno storage interno che parte da 128 GB fino a 1TB. Inutile girarci troppo attorno, poiché le prestazioni sono di altissimo livello, anche grazie alla nuova e più snella Samsung One UI basata su Android 9.0 Pie.
Su questo Galaxy S10+ assistiamo poi a un Bixby davvero scatenato, ma non nel senso bonario del termine. Spesso si attiva in maniera randomica senza motivo e, quando lo vogliamo utilizzare, non recepisce subito i comandi impartitigli.
Delude anche l’autonomia, nonostante i 4.100 mAh della batteria corredata da un’intelligenza artificiale che si adatta ai consumi in base alle nostre abitudini. Non siamo mai riusciti a superare le cinque ore di schermo attivo, cosa che permette di arrivare comunque alle 21:00 ma non di doppiare la giornata.
Comparto fotografico
Trattandosi di un device Plus, dovrebbe avere un comparto fotografico più performante e completo degli altri fratelli della gamma, ma non rappresenta un passo evolutivo importante rispetto alla precedente generazione degli S9. Sulla parte posteriore sono alloggiate tre fotocamere:
- una wide standard da 12 MP e f/1.5-2.4;
- una telephoto sempre da 12 MP con f/2.4 e
- una ultra grandangolare priva di autofocus da 16 MP e apertura f/2.2.
Galaxy S10 Plus ha inoltre in dotazione un Flash LED di tipo Cree e una capacità di registrare video in HDR10+. Tutto molto bello, ma a conti fatti qual è la resa delle foto? Gli scatti sono ottimi ma, inaspettatamente, meno definiti di quelli sperimentati su S9+. La cosa si fa decisamente più evidente con gli scatti in notturna, dove le foto di questo S10 Plus sono quasi “cremose” e prive di dettaglio.
Un difetto che abbiamo notato maggiormente al cospetto di soggetti rappresentati da forme geometriche, laddove il bordo dell’oggetto non è proprio definito. Insomma, dovendo dare un voto ai sensori di Galaxy S10 Plus, non andremmo oltre il 7. Giudizio che si alza sensibilmente con la doppia fotocamera frontale che, tolto qualche dubbio sul gusto estetico scelto, risulta molto buona, specialmente nei selfie di gruppo in cui la grandangolare fa il suo ottimo lavoro.
Conclusioni
Insomma, dei tre Galaxy proposti da Samsung, quest’anno S10+ è quello che guadagna “la bandiera di meno appetibile sul mercato“. Ha un comparto fotocamere posteriore che non rappresenta una reale passo in avanti, un’autonomia a nostro avviso insufficiente e un prezzo ancora troppo elevato. Tre nei che non giustificano il Plus all’interno del nome.