Il maggior dispendio di energia sul 5G è un argomento che tocca direttamente le tasche degli operatori TIM, Wind Tre e Vodafone. A stabilire che la nuova rete comporterà costi energetici maggiori è una ricerca condotta da Vertiv in collaborazione con la società 451 Research. Le due aziende di analisi tecnologiche sostengono inoltre che il 90% degli operatori telefonici ritiene fondamentale porre un argine ai costi di gestione della rete 5G.
Un altro dato che emerge dalla ricerca effettuata durante il MWC 2019 è che l’88% degli operatori telefonici intervistati, che prevedono l’implementazione del 5G nel biennio 2021-2022, sono alla ricerca di tecnologie in grado di migliorare l’efficienza energetica.
Se da i dati Vertiv emerge che il passaggio al nuovo standard di rete potrebbe determinare un aumento del consumo energetico pari al 150-170% entro il 2026, ci sono altre misure di ordine ambientale e sanitario da prendere in considerazione.
Gli oltre 100 operatori internazionali del settore Telco intervistati da Vertiv ritiene che la tecnologia edge computing sia l’ideale per l’infrastruttura mobile del 5G. Invece, tra le misure a disposizione degli operatori per contenere i costi energetici c’è il progetto Energy Savings as a Service.
Gli operatori coinvolti nell’investimento di enormi capitali sul 5G si attendono anche una resa molto elevata della nuova rete sul lato economico. Quello che invece si considera poco è il potenziale impatto della nuova rete sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Per esteso, quindi, a un aumento dei costi energetici potrà corrispondere un inquinamento ambientale più rilevante, oltre alla pervasiva diffusione delle onde elettromagnetiche sopra le teste dei cittadini.