Per ZTE il 2018 è stato un anno terribile caratterizzato da diversi scontri con gli Stati Uniti e anche divieti e sanzioni le quale hanno pesato sulla capacità di fare mercato del produttore cinese. Queste multe, un mercato ristretto e una pubblicità non esattamente idilliaca il cui risultato è stato una perdita ingente di oltre 6,98 miliardi di yuan la cui conversione in euro è di quasi oltre 900 milioni di euro, o in dollari poco più di 1 miliardo; di questo totale in realtà la maggior parte è proprio da attribuire ad una maxi-multa arrivata anche per il commercio intrapreso con l’Iran.
Un’altra problematica è l’impossibilità di commerciare con gli Stati Uniti, sostanzialmente lo stesso divieto a cui è andata in contro a Huawei. La mancanza di avere accesso a certi componenti ha fortemente ridotto la capacità di sviluppo e per fortuna è stata scongiurata l’impossibilità di poter sfruttare Android
come sistema operativo.
L’iniziativa degli Stati Uniti è stata seguita anche da altri nazioni che presentano ottimi rapporti con la super potenza ovvero Australia, Nuova Zelanda e Giappone; così come c’è stato il divieto per il colosso cinesi di interferire con la costruzione di infrastrutture dedicate alle telecomunicazioni.
Nonostante l’anno sia stato nel complesso verso la fine è apparsa una luce. Solamente nell’ultimo trimestre del 2018 ZTE è riuscita a creare un profitto, quindi con già calcolate anche le spese, di ben 276 milioni di yuan ovvero 36 milioni di euro. Questo è un segno che sono riusciti a risollevarsi e il 2019 promette bene.