Airbnb è sicuramente una di quelle piattaforme che hanno contribuito a rivoluzionare il mercato del turismo, scatenando, però, non poche polemiche soprattutto in termini di privacy e sicurezza.
Il portale online è infatti sotto inchiesta per il problema degli apparecchi di videosorveglianza non dichiarati o comunque nascosti dietro mobili e all’interno di altri dispositivi. Sempre più spesso, infatti, gli ospiti scovano videocamere nascoste nelle stanze (aumentano i casi in cui queste vengono installate in bagno o in camera da letto) e negli appartamenti affittati. Si tratta di apparecchi che possono essere controllati da remoto e che possono registrare su una scheda SD o sulla memoria interna, o ancora trasmettere in streaming le immagini riprese.
A tornare sul problema è stato il The Atlantic con una nuova inchiesta nella quale ha raccolto numerose testimonianze di persone che hanno scoperto la presenza di telecamere nascoste negli appartamenti presi in affitto tramite la piattaforma e che hanno dichiarato di essere stati delusi dai provvedimenti presi dall’azienda per affrontare il problema.
In molti hanno dichiarato che Airbnb non ha sostenuto a pieno gli ospiti che, intimoriti e preoccupati per la loro sicurezza, hanno deciso di abbandonare l’appartamento. Andando più nello specifico, dall’inchiesta è emerso come l’azienda sia stata spesso troppo leggera nel gestire i profili di molti host che sono stati più volte segnalati dagli utenti per essere stati poco corretti e non aver rispettato a pieno la policy di Airbnb
.In particolare, la policy di Airbnb vuole che:
Vengono considerati dispositivi di sorveglianza tutti quei mezzi che vengono utilizzati per trasmettere video, audio o immagini, e quindi rientrano in questa definizione anche le telecamere WiFi, i baby monitor, le webcam, i fonometri, rilevatori di dispositivi e smartphone con funzione di registrazione audio e video.
Se un ospite rileva la presenza di uno di questi dispositivi che non sono stati dichiarati all’interno dell’annuncio, Airbnb consente all’utente di effettuare la cancellazione e ricevere un rimborso.