Ieri abbiamo visto come Sony ha deciso di incorporare la sezione responsabile dello sviluppo e della produzione degli smartphone con le tre più produttive della compagnia. Questa novità è stata fatta per ridurre le spese relative alla gestione e per evitare ulteriori perdite rispetto ad un mercato che non sembra volergli bene per tali dispositivi. A seguire di questo annuncio sono però anche stati previsti ingenti tagli al personale nel giro di un anno.
Il produttore nipponico ha deciso che entro marzo 2020 i lavoratori dedicati al comparto smartphone si dimezzeranno scendendo da 4000 a 2000. Ovviamente lo scopo è sempre quello, ridurre i costi di una sezione che non sta portando i profitti previsti. Ad aggiungersi a questi due cambiamenti c’è anche il fatto che il marchio cambierà il focus sui mercati.
Noi europei vedremo un intensificarsi della presenza del marchio Xperia in Europa, probabilmente anche in termini di marketing ovvero la parte che a Sony è sempre mancata, ma anche nell’Asia Orientale. Allo stesso tempo ci sarà un abbandono graduale del sud-est asiatico mentre il mercato rispetto alle due Americhe è sempre stato praticamente inesistente, se non totalmente.
Il crollo di tale marchio alla fine non è una sorpresa per nessuno e i motivi sono ovvi. Gli ultimi dati parlavano di una fetta di mercato di neanche l’1% tanto che neanche nello stesso Giappone tali dispositivi venivano creati. Quello che però è singolare è che il marchio non hai mai viaggiato su cifre altre; il massimo raggiunto nell’era degli smartphone era del 3% nel 2010.