Le società di telefonia hanno iniziato a farsi i conti in tasca dopo il grande esborso di denaro investito nel 5G. Insieme a questo, nel corso del 2018 gli operatori “storici” hanno dovuto affrontare l’avvento di Iliad, l’azienda francese che ha fatto incetta di nuovi utenti, e per resistere e arginare l’emorragia di clienti hanno dovuto rivedere buona parte dei propri piani tariffari.
Questo ha portato ad una flessione in negativo dell’indice ARPU – che mostra il guadagno medio degli operatori da un singolo cliente – e quindi una minor quantità di utili da poter investire, ancora, nelle infrastrutture per il 5G.
Per questo motivo, il 2019 si prospetta un anno costellato di rimodulazioni, che interesseranno buona parte degli operatori presenti in Italia. Andiamo quindi a vedere come si presenta la situazione con gli aumenti già annunciati fino ad oggi.
Vodafone
Secondo quanto riportato nella sezione Vodafone Informa del portale dedicato, a partire dal prossimo 7 luglio moltissimi utenti vedranno aumentare la tariffa del telefono fisso, con un’aggiunta di 2,99 euro alla quota già versata mensilmente. I piani coinvolti dal provvedimento sono Internet Unlimited e Unlimited Plus, Vodafone One, Vodafone One Pro TV, Internet & TV.
Insieme a questa, verrà ritoccato anche il piano dati Internet Abbonamento, che dal 14 luglio 2019 avrà il costo di 5 euro al mese.
Tim
Dal prossimo 28 aprile, verrà attivato un nuovo servizio per le SIM che hanno piani con addebito su credito residuo. Si tratta del servizio “Sempre Connessi”, che consentirà agli utenti di chiamare, inviare SMS e connettersi ad internet anche senza credito residuo nei due giorni successivi all’esaurimento del credito. Il costo della rimodulazione, pari a 0,90 euro al giorno per un massimo di due giorni (1,80 euro in totale) sarà detratto solo se il servizio verrà effettivamente utilizzato e sarà addebitato non appena il cliente effettuerà una ricarica.
Wind
Anche Wind non sarà esente da queste dinamiche, riportando un aumento nel profilo Noi Unlimited +, che dal 5 giugno prossimo costerà mensilmente 2 euro in più rispetto alla tariffa attuale.
È importante precisare che, trattandosi di rimodulazioni contrattuali, i clienti sono liberi di poter recedere dal contratto fino al giorno prima dell’effettivo inizio della rimodulazione, e potranno farlo senza dover pagare eventuali penali o costi aggiuntivi.