Eppure tutte le feature che oggi ritroviamo nei device poggiano sul terreno comune lasciato dai telefoni cellulari dei primi anni Duemila o del secolo scorso. Un’epoca fatta di strumenti semplici, poco costosi, affidabili e duraturi che il mercato del collezionismo sta riscoprendo poco a poco. Si sta piuttosto creando una vera e propria bolla economica intorno a modelli di cellulare più rari, tanto da muovere cifre da capogiro! Tra i modelli più ricercati troviamo icone di stile come Nokia ed Ericsson, oppure i primi telefoni di Apple o Samsung.
Incredibile ma vero, se avete mai maneggiato un
iPhone 2G del 2007, sappiate che può valere ben oltre 200 euro. Infatti,
i collezionisti più accaniti di Apple sono disposti a pagare anche
1000 euro per un esemplare in perfette condizioni ancora nella scatola.
Nel lontano 1984, invece, debuttava in serie il famoso Motorola DynaTac 8000x, il primo vero cellulare portatile da un Kg (contro i 150 grammi di oggi) che oggi vale tanto quanto pesa. Ma la casa americana viene ricordata anche per un altro cellulare, ovvero Motorola RazrV3. Uscito nel 2004, è stato uno dei primi telefoni con display a colori. Esteticamente bellissimo, leggero e dotato di tastiera retro illuminata, oggi può valere oltre 150 euro.
Impensabile poi la storia del primo Nokia portatile, ovvero il Mobira Senator: oggi è venduto tra i collezionisti per una cifra vicina ai mille euro. Ma il più famoso cugino dei primi anni 2000 è senza ombra di dubbio il vero campione della casa finlandese. Parliamo di Nokia 3310: indistruttibile e affidabile, con l’immancabile prima versione di Snake può valere 130 euro se in perfette condizioni. Infine, un altro cellulare molto appetibile sul mercato vintage è il Nokia 8810: un design compatto che spinge gli appassionati a versare nelle vostre tasche fino a 100 euro.
Anche Ericsson, insieme a Nokia, è uno dei primi produttori di telefoni per la massa. Uno dei modelli che più rivoluzionò il design dell’epoca è stato il T28. Era leggero, con poco spessore, aveva uno sportellino che proteggeva i tasti e implementava la scrittura con T9. L’unico neo estetico era forse l’antenna cicciotta in alto, e comunque in buone condizioni può fruttare qualche centinaia di euro.