Il mercato della telefonia odierno fagocita smartphone a velocità impressionanti, poiché sugli scaffali si cambia modello ogni 6 mesi circa. Conseguentemente, gli acquirenti non sono troppo intenzionati a spendere cifre folli, ma cambierebbero volentieri smartphone qualora se ne presentasse uno migliore e prezzo conveniente.
Va da sé che è difficile affezionarsi a un oggetto che perde importanza in poco tempo. Quindi, se guardiamo al recente passato, dei telefoni cellulari degli anni Novanta e dei primi anni Duemila, ci accorgiamo di quanto le abitudini dei consumatori siano cambiate diventando più superficiali e sciuponi.
L’epoca dei primi cellulari era caratterizzata da strumenti semplici, poco costosi, affidabili e duraturi. Elementi distintivi che un certo mercato del collezionismo sta riscoprendo poco a poco. Per giunta, intorno a modelli di cellulare più rari si sta creando un’asta con cifre iperboliche, per cui vecchie icone di stile dimenticate in chissà quale cassetto come Nokia 3310 o l’Ericsson T28 diventano oggetti del desiderario di molti appassionati.
Telefoni preistorici che valgono una fortuna: i 10 modelli più costosi
Se avete mai avuto un iPhone 2G del 2007, sappiate che può valere ben oltre 200 euro. Proprio così! Infatti, i collezionisti Apple più accaniti sono disposti a pagare anche 1000 euro per un esemplare in perfette condizioni con tanto di scatola intonsa.
E che dire del più famoso e dimenticato Motorola DynaTac 8000x, il primo vero cellulare portatile da un Kg che oggi vale tanto quanto pesa: ormai un pezzo da collezione visto in qualche vecchio film. Ma Motorola viene ricordata anche per un altro pezzo da novanta, ovvero il RazrV3. Uscito nel 2004, questo cellulare richiudibile è stato uno dei primi telefoni con display a colori. Esteticamente strepitoso, leggero e dotato di tastiera retro illuminata, oggi può valere oltre 150 euro. Infine, va segnalato Motorola Startac 70 Rainbow, un telefono sempre con apertura a conchiglia ma dal design multicolore sulla scocca che, attualmente, ha un valore di circa 500 euro.
Non poteva mancare all’appello Nokia, che debuttò sul mercato con il Mobira Senator. Questo mattone di cellulare oggi è venduto tra i collezionisti per una cifra vicina ai mille euro, ma di certo non può competere con la fama raggiunta nei primi anni 2000 dal Nokia 3310. Un device semplice, indistruttibile e affidabile, con l’immancabile Snake può valere 130 euro se in perfette condizioni. Infine, un altro cellulare molto appetibile sul mercato vintage è il Nokia8810: un design compatto che spinge gli appassionati a versare nelle vostre tasche fino a 100 euro.
Di dubbia fama e sconosciuto ai più è stato il Nokia 9000 Communicator. Nel 1996 avere in mano uno di questi telefoni significava far parte di qualche misteriosa agenzia segreta. Fu seguito dal modello a colori E90 Communicator, il cui prezzo attuale può raggiungere l’incredibile cifra di 400 euro.
Uno dei modelli che più rivoluzionò il design dell’epoca è stato senz’altro Ericsson T28. Era leggero, con poco spessore, aveva uno sportellino che proteggeva i tasti e implementava la scrittura con T9. L’unico neo estetico era forse l’antenna cicciotta in alto, e comunque in buone condizioni può fruttare qualche centinaia di euro.