Brutte notizie per gli utenti Italiani che ancora non hanno sottoscritto un abbonamento a Netflix. Il popolare servizio di streaming ha deciso di adottare una nuova politica commerciale più restrittiva rispetto a quella a cui siamo abituati. A partire da queste ore, infatti, la prova gratuita di un mese non è più disponibile nel nostro paese.
La nuova politica è attiva da subito e quindi obbliga, chi volesse provare il servizio, a sottoscrivere almeno un mese di abbonamento. Questa scelta è confermata nelle FAQ disponibili nel Centro Assistenza di Netflix. Una volta abbonati al servizio, l’intero catalogo sarà disponibile agli utenti che condividono l’account. Ovviamente, trattandosi di un abbonamento vero e proprio, non ci saranno limiti di visione dei contenuti e sarà possibile disdire quando si vuole.
Sebbene si tratti di una scelta condivisibile da parte di Netflix, a preoccupare sono le tempistiche. Questa modifica alle politiche commerciali arriva poco dopo i rincari annunciati negli Stati Uniti. Gli abbonati americani, a partire da maggio, pagheranno 1 dollaro in più per l’abbonamento base, e due dollari in più per quello Standard e Premium. In totale si arriverà a pagare 9, 13 e 16 dollari per i tre piani
.Considerando queste due mosse, sembra che Netflix voglia ottimizzare le proprie entrate. Da un lato si punta ad aumentare i prezzi e dall’altro si limitano gli sprechi. Infatti, era una usanza abbastanza diffusa quella di usufruire del mese gratuito di prova utilizzando sempre indirizzi email differenti.
In ogni caso, la scelta di Netflix riguarda, per il momento, solo il nostro paese e non Germania o Francia dove la prova gratuita di un mese è ancora attiva. Chissà se questa scelta servirà a evitare rincari anche da noi o se la piattaforma deciderà comunque di aumentare i prezzi nei prossimi mesi.
Di seguito riportiamo la posizione ufficiale di Netflix riguardo queste modifiche:
“Stiamo testando la disponibilità e la durata di una prova gratuita per capire meglio come i consumatori valutano Netflix. Questi test tipicamente variano in termini di durata e paesi, e potrebbero non diventare permanenti”.