Nel contesto dei nuovi network 5G serve un cambio di rotta che possa far fronte agli enormi sprechi energetici evidenziati dai ricercatori di Vertiv e 451 Research. Hanno confermato che 9 operatori su 10 devono adoperarsi per porre un freno ai costi di gestione dell’infrastruttura.
Vertiv parla di uno spreco di energia che entro il 2026 salirà del +170%, configurando così un tasso di inquinamento sanitario ed ambientale ai massimi storici. Più spreco di energia vuol dire più residui. Il concetto – traslato nella realtà degli oltre 100 operatori internazionali partecipi alla nuova idea di rete – la dice lunga sulla pericolosità di questi sistemi. Si parla quindi dei concept
di edge computing edEnergy Savings as a Service.In Italia si sollevano perplessità anche in merito al’impatto sulla salute a causa delle radiazioni elettromagnetiche. Cosa che sembra non rientrare affatto nell’interesse dei vari gestori, impegnati come sono a curare i rispettivi interessi commerciali derivanti dal poderoso investimento per le frequenze di rete mobile di nuova generazione.
Ulteriori dettagli verranno diffusi nel corso dei lavori di ristrutturazione. Seguiteci per scoprire le novità che verranno.