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Il Wifi morirà per colpa del 4G e 5G? TIM, Vodafone, 3 e Wind rischiano

Con l’arrivo del 5G, la prospettiva di una connessione estremamente futuristica diverrà realtà quotidiana. La rivoluzione portata da questa connessione investirà gli ambiti più disparati, dalla sanità alle smart cities, dalla security alle industrie.

Fino ad arrivare all’IoT, la tecnologia che consentirà una strettissima connessione tra gli strumenti elettronici utilizzati nel quotidiano. Che si tratti di elettrodomestici, del sistema di termoregolazione o dell’impianto elettrico casalingo, tutto diverrà programmabile in remoto grazie a qualche semplice passaggio tramite apposite app.

Davanti ad una simile esondazione rispetto alle precedenti competenze delle reti 4G e 3G, sembra legittimo domandarsi se il diretto competitor della rete mobile 5G, ossia il Wifi, sopravvivrà all’impatto totalizzante della nuova tecnologia.

E la risposta, secondo gli esperti, è affermativa.

Perché il 5G non sostituirà completamente il Wifi

Si potrebbe partire dal presupposto che, ad oggi, in moltissimi Paesi del mondo è ancora la connessione Wifi ad essere più veloce della mobile (come rivelato da questo studio effettuato su un campione di 80 nazioni).

Ma anche ammettendo di non tener conto di questa informazione, e di partire sostanzialmente da un punto zero che corrisponde alla data di primo accesso del pubblico alla rete 5G, si possono snocciolare una serie di argomentazioni.

Innanzitutto, va considerato che gli obiettivi delle reti mobili e del Wifi sono diversi. Si potrebbe dire che da questa diversità derivino tutte le ragioni esposte da questo punto in poi. Il recapito finale delle reti mobili, che si tratti di 3G, 4G, e anche 5G, resta sempre e comunque l’individuo, in maniera privilegiata.

Pur non mancando aziende che investiranno sul 5G (e saranno tante, davvero tante), la garanzia che offre il Wifi non può essere neppure minimamente paragonabile a quella di una connessione mobile, in primis quanto a stabilità e garanzia del servizio, e in secundis in fatto di sicurezza.

A differenza del cliente singolo, individuale, che non avrebbe alcun problema ad affrontare cali nella linea (perché i media o i documenti si inviano anche in 3G), lo stesso non si potrebbe dire delle industrie, che devono portare avanti intere filiere produttive senza interruzioni, h24.

Ritardi, interruzioni sulla linea e down di vario genere

non sarebbero sopportabili, tant’è vero che molte aziende convertitesi al 4G hanno poi fatto marcia indietro tornando al Wifi e all’Ethernet.

Infrastrutture, disaster recovery e sicurezza

Ma anche ammettendo che l’Ethernet venga sostituito totalmente dal Wifi, lo stesso non potrebbe accadere se dovesse essere il 5G (almeno per com’è concepito ora) a soppiantare la rete wireless.

Il secondo punto infatti riguarda la logistica della connessione, ossia proprio l’organizzazione nell’infrastruttura delle rispettive soluzioni. Le reti mobili dipendono molto dalla morfologia del territorio – che include variabili come la distanza rispetto al ripetitore più vicino, in termini di chilometri – mentre invece il Wifi funziona grazie ad una serie di Access Point dedicati, che il più delle volte non distano che qualche metro dal dispositivo che andrà a connettersi.

Un terzo punto riguarda le garanzie di servizio e il disaster recovery, con cui si intende “l’insieme delle misure tecnologiche e logistico/organizzative atte a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all’erogazione di servizi di business per imprese, associazioni o enti, a fronte di gravi emergenze che ne intacchino la regolare attività”. Per i motivi di cui sopra, neppure questa funzionalità fondamentale sarebbe garantita, e in caso di calamità naturali o artificiali più o meno gravi, non si potrebbe contare in toto sull’efficienza e sulla solidità delle reti mobili.

Infine, vi sono ragioni di sicurezza. Benché le reti 4G e 5G risultino assolutamente sicure, la gestione di questo aspetto viene comunque assegnata al provider del servizio, nella figura commerciale dell’operatore, sia esso Tim, Wind-Tre, Vodafone o Iliad.

Nel caso di una connessione Wifi, invece, l’accesso viene normato e tutelato esclusivamente dal proprietario del router, che può regolare la fruizione ad una fetta di popolazione (che si tratti di una casa, un’industria o un centro di servizi) che, tramite una password, può quindi loggarsi all’Access Point.

Secondo alcuni tecnologi, proprio grazie al 5G il Wifi potrebbe vivere il suo momento di maggior splendore. Le due connessioni vanno a contribuire insieme ad uno sviluppo sempre più determinante delle reti internet, e non è detto che si escludano a vicenda: la loro integrazione (si veda la modalità Triple Aggregation di Samsung) può portare a velocità mai viste prima.

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Pubblicato da
Monica Palmisano