Tutto il mondo ormai conosce la piattaforma di e-commerce Amazon e i prodotti/servizi che propone ai propri clienti. Recentemente però, è stata accusata dal Guardian in seguito ad un’inchiesta. Secondo quest’ultima, l’azienda obbligherebbe i propri dipendenti a lavorare anche in seguito ad un infortunio.
Molte volte abbiamo parlato del rapporto delicato tra Amazon e i propri dipendenti, abbiamo anche raccontato alcune testimonianze di utenti che hanno lavorato all’interno dell’azienda. Scopriamo maggiori dettagli.
Amazon accusata dal Guardian di un fatto imperdonabile
Una recente inchiesta del Guardian ha accusato la compagnia di Seattle di non riconoscere i problemi fisici dei propri dipendenti, per evitare di pagare le spese mediche. Oltre questo gravissimo fatto, sempre secondo l’inchiesta, costringerebbe di conseguenza i propri dipendenti a continuare a lavorare. Come ben sappiamo, l’azienda è in grado di spedire tantissimi ordini al giorno, perché punta tutto sulla velocità dei propri dipendenti.
Ogni giorno vengono impacchettati e etichettati migliaia di prodotti che devono essere spediti in altrettante nazioni. Le condizioni di lavoro sono molto spesso estenuanti, al punto che alcuni dei dipendenti sono costretti a lavorare nonostante gli infortuni. L’inchiesta del Guardian racconta anche il caso di Michelle Quinones, una lavoratrice dello stabilimento in Texas. A Michelle era infatti venuta una Sindrome del tunnel carpale a causa del troppo lavoro.
Molte volte era stata nell’infermeria dell’azienda ma ogni volta è stata mandata di nuovo al suo posto, ovvero a preparare pacchi che dovevano essere spediti in giornata. Nel novembre 2017 il problema si è aggravato talmente tanto che è dovuta sottoporsi ad un’operazione. La compagnia di assicurazione dell’azienda ha rifiutato di riconoscere l’infortunio della donna e quest’ultima ha potuto sottoporsi all’intervento solamente nello scorso febbraio dopo una lunga ed estenuante battaglia legale.