La rete 5G è ormai prossima alla sua venuta, portando con sé una serie di tecnologie in grado di connettere ogni tipo di dispositivo, di realizzare progetti nella smart city e nell’Industria 4.0. Tutto il mondo sarà interconnesso, tanto che c’è chi stima che entro i prossimi tre anni saranno oltre 28 miliardi i dispositivi online, mentre la popolazione mondiale sarà cablata per il 60%.
Le infrastrutture 5G purtroppo porteranno a consumi energetici molto alti, soprattutto in relazione alla fitta rete dei milioni di dispositivi tra loro interconnessi. Secondo Vertiv, una società statunitense produttrice di reti e infrastrutture informatiche, la gestione di questi device porterà a un aumento del consumo energetico pari al 150-170% dell’attuale entro il 2026.
La rete 5G consumerà come il mining di Ethereum, impattando sull’ambiente
Vertiv ha reso noti i risultati della sua indagine condotta in collaborazione con il centro di ricerca 451 Research al Mobile World Congress di Barcellona, prendendo in esame 100 tra gli operatori telefonici di tutto il mondo.
L’avvento del 5G è stato accolto con un generale ottimismo dagli operatori, però è emerso che ben il 90% degli intervistati teme un aumento del consumo energetico. Per questo molti di loro si sono dichiarati a favore di soluzioni in grado di ridurre tali consumi, ritenendo fondamentale l’utilizzo dell’Edge Computing.
Si tratta di un sistema su cloud che elabora le informazioni ai margini della rete e le invia ai data center in dimensioni ridotte. Ciò comporta non solo ad una latenza ridotta, ma anche ad un risparmio di banda. Può essere una soluzione al problema, come presto ce ne saranno altre.
Tuttavia bisogna fare presto, poiché c’è già chi sostiene che il consumo del 5G raggiungerà i livelli del mining delle criptovalute, altro fenomeno da tenere sotto controllo. La creazione delle monete virtuali richiede un’elevata potenza di calcolo e di conseguenza un alto dispendio energetico: il mining di Bitcoin nel 2018 è stato equivalente al consumo energetico della Danimarca con circa 30,1 miliardi di kWh. Si pensa che Ethereum possa aggirarsi intorno alla metà del valore, così come sono le previsioni di consumo del 5G.