Sembra che smartphone 5G e reti mobile siano destinati a saturare la richiesta energetica dei vari Paesi, ora costretti a fronteggiare una piattaforma sì potente ma allo stesso tempo avida come non mai. Il 2022 sarà l’anno della svolta, ma non è detto che possa essere positiva.
Smart City, telefoni sempre connessi, automotive, nuovi servizi, più velocità e Internet Illimitato. Le riflessioni sul prossimo network sono queste. O almeno così dovrebbe essere. Tutto questo, ovviamente, avrà un costo. Il prezzo non si pagherà solo sul fronte dei costi di accessibilità al servizio ma anche peri problemi energetici che ne deriveranno.
Il prospetto informativo di illustre società come Vertiv
la dicono lunga sui potenziali effetti negativi dovuti all’immissione della nuova infrastruttura. Lo studio – che ha preso in considerazione 100 operatori telefonici – ha concesso un primo abbozzo sull’incremento percentuale degli sprechi di energia negli anni a venire.Si vanno a creare due correnti di intervento ben distinte e separati in riferimento a:
Entro il 2026 l’intervento del 5G produrrà un aumento dei consumi pari al +170%, per un picco che offre sinergia con le argomentazioni di chi prospetta uno scenario poco rassicurante.
Per far fronte a queste funeste anticipazioni si sta pensando alla teoria del cosiddetto Edge Computing, quale concreta opportunità di ridurre la richiesta energetica con sistemi a latenza zero e data center eco-sostenibili. Adesso bisogna solo sensibilizzare gli operatori telefonici al problema. Cosa non facile, visto che solo una minima parte sta valutando di attenersi alla recenti modifiche. Che ne pensi al riguardo? Spazio ai commenti.