La pagina Facebook di Inps per la famiglia è nel mirino del web in questi giorni a causa di alcune risposte pungenti del social media manager nei confronti di alcuni utenti che chiedevano delucidazioni su alcuni servizi.
I commenti postati dal responsabile della comunicazione di Inps per la famiglia hanno scatenato diverse reazioni e commenti, una pagina fake e l’ironia dell’intero web.
Le risposte sono state criticate ma anche ammirate. E’ stato definito “eroe nazionale“, senza peli sulla lingua, irriverente e che con molta crudezza, risponde di pancia ai mille utenti che quotidianamente chiedono fra le più disparate risposte.
Qualche esempio di botta e risposta:
- Una donna ha chiesto informazioni per il figlio riguardo il reddito di cittadinanza, specificando che non ha mai lavorato legalmente.
La risposta del SMM (Social Media Manager) è stata la seguente: “se suo figlio sta lavorando in nero e chiede il reddito di cittadinanza, rischia fino a sei anni di prigione.” - A chi dice di non essere capace di richiedere lo SPID (l’utenza digitale per accedere ai servizi della Pubblica amministrazione) invece risponde in una maniera più pungente.«Se usa Facebook e si fa i selfie con le orecchie da coniglio sa anche richiedere un PIN».
- Ad un utente che ha così commentato un post: «Io o fato domanda per il PIN ma non me lo anno ancora mandato», replica: «Non possiamo sostenere un discorso con chi non usa correttamente la h».
Questo personaggio, che si è reso protagonista del web in queste ore, risponde a tutti senza creare polemiche e litigi snervanti.
Con ironia e sagacia riesce a esprimere il suo pensiero senza risultare volgare.
Gli argomenti più discussi sui Social di Inps per la famiglia
L’argomento più chiacchierato sul noto social e sulla pagina di Inps per la famiglia, ultimamente è proprio il reddito di cittadinanza.
Questo personaggio, che si è reso protagonista del web in queste ore, risponde a tutti senza creare polemiche e litigi snervanti.
Senza tergiversare, il responsabile della comunicazione risponde: «Chiedete ai rappresentanti politici che fanno le leggi, non a Inps che è chiamata ad applicarle».
Ad un certo punto però è arrivato lo “stop alle risposte pungenti” da parte dei vertici di l’Istituto per la previdenza sociale:
«In linea con quanto previsto dalla social media policy della pagina e in considerazione del grande interesse e impatto del #redditodicittadinanza e di altre misure a favore della famiglia, risponderemo solo a commenti inerenti agli aspetti tecnici delle prestazioni erogate da Inps. Cogliamo l’occasione per scusarci con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune nostre risposte».