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In tutta Italia, con una particolare attenzione per il Mezzogiorno, è scoppiato il caso del “pezzotto”. Gli utenti che non vogliono pagare un regolare abbonamento a Sky, DAZN e Mediaset Premium si affidano, come risaputo, al sistema dell’IPTV illegale. Le pay tv in questo scenario rappresentano la parte lesa ed ora decidono di reagire, coinvolgendo nella questione TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb.

 

TIM, Vodafone, Wind e Fastweb, carte in tribunale a causa del “pezzetto”

Come anticipato da “Repubblica”, presto gli operatori telefonici dovranno dimostrare la loro totale estraneità a questa tecnologia illegale.

I numeri a favore del “pezzotto” sono davvero clamorosi: in pochi mesi il sistema ha accolto due milioni di clienti, molti di più di quelli che aveva Mediaset Premium la passata stagione. Questa crescita esponenziale ha convito le pay tv ad agire. Sky, DAZN e Premium hanno puntato il loro mirino verso i gestori telefonici. L’accusa a TIM, Vodafone e Wind è quella di avere in un certo senso favorito lo sviluppo dello streaming illegale.

Le carte presentate dalle pat tv dovranno chiarire la situazione su un eventuale accusa di connivenza: la tesi nasce dal fatto che il “pezzotto” per la sua esistenza si nutre proprio delle reti TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb. Ancora non è chiaro quale possa essere lo sviluppo di una denuncia del genere, una denuncia imprevista e davvero singolare. Molte persone ad esempio ritengono che questo caso fatto scoppiare da Sky, DAZN e Premium sia soltanto un’azione rappresentativa.

FONTEwww.calcioefinanza.it
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