Non è affatto sciocco chiedersi che fine farà il wifi quando verranno accese le reti 5G di TIM, Vodafone, Wind Tre e Iliad. La nuova connessione sembra che possa sopperire a una serie di problemi legati alle reti wireless, offrendo più pulizia e potenza del segnale, una iper velocità e tecnologie ritenute impensabili fino a pochi fa.
Se le premesse della portata rivoluzionaria del 5G sono ottime, l’accantonamento del wifi è ancora lontano da venire. Innanzitutto perché su un campione di 80 Paesi nel mondo, 44 di questi possiedono una rete Wifi ancora più veloce delle connessioni mobili.
La velocità delle reti mobili 5G manderà in pensione il Wifi
Probabilmente sì, il wifi potrebbe tramontare con l’arrivo del 5G, ma non è detto che al contrario non possa godere dell’innovazione portata in campo dagli operatori di telefonia. Inoltre, le reti mobili sono pensate per le necessità del cliente singolo, ma i numerosi down di rete (non ultimo quello di Wind) sarebbero disastrosi se non ci fossero connessioni wifi in parziale sostituzione del 4G/4.5G di Vodafone, TIM e Iliad. Se questi disagi coinvolgessero intere filiere produttive industriali che non potessero beneficiare del wifi, allora sarebbe un disastro maggiore del singolo utente.
C’è poi da considerare la tempestività nella risoluzione dei un problema lungo il sistema. Il Wifi gode del disaster recovery, ossia quelle procedure messe in atto per ripristinare sistemi, dati e infrastrutture a seguito di gravi emergenze ambientali che possono intaccarne la regolare attività.
Altro nodo cruciale è il comparto della sicurezza sulle reti mobili di TIM, Vodafone, Wind Tre e Iliad. Pur essendo connessioni decisamente sicure, la gestione della privacy e della circolazione dei dati sensibili è affidata alle società di telefonia che eroga il servizio. Nel caso del Wifi, invece, ogni azienda agisce come un’entità autonoma e può monitorare individualmente il proprio stato di sicurezza di rete.