Ci sono voluti anni ed anni, ma finalmente la Teoria della relatività generale di Albert Einstein è confutata. La prova ci arriva da uno scatto, ottenuto da una complessa elaborazione, ma che ci mostra per la prima volta un buco nero. Spesso infatti in astrofisica si deve ricorrere a complessi calcoli matematici e dimostrazioni per assurdo per spiegare fenomeni a noi sconosciuti.
I telescopi del progetto Event Horizon, ce l’hanno fatta. Ad essere “paparazzato” è il buco nero presente al centro della galassia M87, distante dalla terra 55 milioni di anni luce. La singolarità, prevista dai calcoli di Einstein, ha un diametro di 38 mila miliardi di chilometri, e ha una massa pari a 6,5 miliardi di masse solari.
Le immagini del buco nero, Einstein aveva ragione
Si è scelto di fotografare il buco nero di M87, fondamentalmente per ragioni di praticità. Il buco nero Sagittarius A Star, anche se più grande e massiccio sarebbe stato troppo difficile da immortalare. Essendo il centro della Via Lattea in movimento veloce, ed essendo composto da due stelle binarie (come ipotizzato), l’elaborazione non avrebbe portato i risultati sperati.
Il buco nero di M87 risultava quindi più semplice da fotografare. Anche se la parola semplice ci fa in qualche modo sorridere. I tecnici e gli esperti che lavoravano al progetto hanno dovuto infatti elaborare ben 6 metri cubi di hard disk di dati provenienti dai telescopi del progetto Event Horizon.
Ovviamente non potevano mancare le critiche a questa fenomenale scoperta. Il noto fisico Antonio Zichichi a Radio 2 ha etichettato la fotografia come non significativa. Il fisico ha poi continuato dicendo che nel prossimo futuro ci attendono scoperte ben più interessanti.