Da più di un mese ormai non si parla d’altro. E’ ancora giallo sull’incidente che ha visto coinvolto un Boeing 737 Max della Ethiopian Airlines. Quel tragico 10 Marzo, solo sei minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Addis Abeba, l’aereo è scomparso dai radar. Nello schianto hanno perso la vita 157 persone, le cui famiglie cercano ora di scoprire la verità.
Sembrerebbe ormai conclamato che il responsabile è il nuovissimo sistema anti-stallo “Maneuvering Characteristics Augmentation System” (MCAS) di cui l’aereo era provvisto. Sistema reso necessario da alcune differenze di baricentro rispetto al precedente modello. Viste le somiglianze con un altro incidente avvenuto mesi prima, probabilmente si sarebbe potuto evitare.
Nel mese di Ottobre infatti, 189 persone avevano perso la vita sul volo JT610, sempre a bordo dello stesso modello di aeromobile. Fonti interne alle indagini avrebbero scoperto che il sistema MCAS era configurato per tenere il muso verso il basso.
I primi indizi ci arrivano proprio dalle scatole nere del velivolo. Sarebbero infatti state analizzate, ritrovando una registrazione tra pilota e torre di controllo. Il comandante, accortosi di problemi di manovrabilità dell’aeromobile, avrebbe subito avvertito la torre, facendo una richiesta specifica. Per cercare di guadagnare margine di manovra avrebbe infatti richiesto di prendere quota.
Il sistema anti-stallo MCAS è un sistema molto avanzato, necessario sul Boeing 737 Max. Per necessità di progettazione infatti, i due motori (più grandi e potenti) sono posti più in alto delle ali, generando quindi una modifica del baricentro.
Tale modifica renderebbe l’aeromobile difficile da pilotare senza tale ausilio. Tuttavia a causa di un difetto nel codice non sarebbe stato possibile per il pilota disinserirlo, causando quindi il terribile incidente.Sempre dalle scatole nere infatti, è emerso che il pilota ha lottato per sei minuti tentando di disinserire il sistema, senza però riuscire a farlo in tempo.
Dopo l’ennesimo incidente, il 737 Max è stato dichiarato ufficialmente non sicuro. Sono infatti moltissimi i paesi europei che hanno interdetto lo spazio aereo a questo aeromobile. Primo su tutti la Gran Bretagna.
Sembrerebbe invece che negli Stati Uniti, patria dell’azienda produttrice Boeing, tramite una modifica al codice, il 737 Max sia autorizzato a volare. In aggiunta a questo, si è reso necessario un corso di formazione specifico per piloti e membri dell’equipaggio.
Inoltre l’aeromobile nei prossimi giorni dovrebbe tornare sotto la lente della FAA per un esame tecnico approfondito, prima di rilasciare o meno una nuova certificazione per il sistema di correzione dell’assetto di volo.
C’è da dire che lo stop dell’aeromobile in svariate parti del mondo è costato alla compagnia ben 1.4 miliardi di dollari, destinati poi ad aumentare se si considerano i risarcimenti alle famiglie delle vittime. Il blocco ci riguarda anche da vicino, visto che Air Italy ha deciso di lasciare a terra tutti i suoi nuovissimi 737 Max.