Dopo anni e anni di ipotesi, teorie studi e speculazioni, dall 10 Aprile 2019 abbiamo la prima immagine vera di un buco nero.
Adesso abbiamo la prova concreta di un Black Hole: per la precisione, il buco nero della Galassia M87.
Tale galassia è distante da noi ben 55 milioni di anni luce.
Questa immagine è di notevole importanza perché permette alla teoria della Relatività Generale di Einestein di avere maggiori conferme.
Tale singolarità ha un diametro di 38mila miliardi di chilometri e una massa pari a 6,5 miliardi di masse solari.
La foto però non è come tutti si aspettavano: il risultato infatti è il frutto di una complessa elaborazione di Terabyte di dati (6 metri cubi di hard disk collegati fra loro, per la precisione) provenienti da tutti i telescopi del mondo, sintonizzati mediante dei GPS.
Di fatto questi telescopi facevano parte del famoso progetto Event Horizon.
“Albert Einstein aveva ragione: i buchi neri esistono e sono molto simili a come sono stati descritti nella Teoria della Relatività Generale”, afferma Ciriaco Goddi, membro del gruppo di ricerca dell’Event Horizon Telescope.
“L’immagine sviluppata a seguito dell’elaborazione dell’immensa quantità di dati raccolta ci mostra un anello con un disco oscuro al centro e una emissione asimmetrica intorno. Il disco scuro individua l’orizzonte degli eventi, quel confine che circonda i buchi neri dove tutto ciò che passa non torna mai più indietro” – spiega Groddi.
Perché la Galassia M87 e non il buco nero della Via Lattea?
Luciano Rezzolla, un altro membro del comitato scientifico EHT, afferma che quella vista non è altro che l’ombra di un buco nero.
Abbiamo l’immagine del buco nero di un’altra Galassia e non quello all’interno della Via Lattea (Sgr A* infatti dista “solo” 26mila anni luce e non 55 milioni!) per un motivo molto semplice.
Il nostro centro si muove molto e non è facile elaborare – anche con i telescopi collegati con il GPS- un’immagine soddisfacente.
Com’è ovvio che sia però, vi sono anche dei detrattori di questa scoperta nel mondo scientifico. Il fisico Antonio Zichichi, infatti, afferma ai microfoni di Radio2 che la foto del buco nero non è così significativa come stanno facendo credere, rispetto le molteplici altre scoperte che ci attendono.