Secondo le ultime indiscrezioni, il social network Facebook rischierebbe 5 miliardi di dollari di multa per lo scandalo Cambridge Analytica che lo ha coinvolto qualche mese fa.
In realtà è stata la piattaforma ad annunciare di aspettarsi una multa del genere. Ai tempi dello scandalo la società britannica Cambridge Analytica aveva come vice presidente Steve Bannon, il quale durante le elezioni presidenziali del 2016 e il referendum sulla Brexit, ha avuto accesso alle informazioni personali di circa 87 milioni di utenti.
L’azienda di Mark Zuckerberg ha dichiarato di aver già messo da parte 3 miliardi di dollari per la maxi multa dai conti trimestrali annunciati solo qualche giorno fa dopo la chiusura di Wall Street. Questo risparmio ha pesato in maniera considerevole sui conti dell’azienda, nonostante abbia avuto una crescita del 26% dei ricavi,
rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’utile netto della società nei primi tre mesi del 2019 è stato di 2.43 miliardi di dollari, con una diminuzione del 51% dai 4.9 miliardi.La diminuzione del 51% è stata a causa dell’accantonamento dei 3 miliardi per pagare la maxi multa in arrivo per lo scandalo Cambridge Analytica. Gli utenti attivi mensili della piattaforma sono aumentati dell’8%, meglio delle stime di Refinity. La Federal Trade Commission USA, nel marzo 2018, ha avviato un’indagine contro la società, in seguito allo scandalo. Lo staff dell’agenzia è stato anche allargato per seguire al meglio questa vicenda.
Dopo un anno dall’apertura delle indagini, si sta arrivando ad una definizione dell’accordo che dovrebbe comprendere una maxi multa da 3 fino a 5 miliardi di dollari, appena annunciata dalla società. Se cosi fosse, sarebbe la multa più elevata mai commissionata dall’Agenzia verso una società privata.